Da corrierediragusa.it
L´accantonamento del progetto dell’autorità di gestione per il porto di Pozzallo ha fornito un’ulteriore conferma, dopo la sentenza del Tar di Catania dell’aprile dell’anno scorso che aveva annullato il decreto che aveva istituito l’autorità di gestione, bocciato, in seconda battuta, quasi un anno fa, anche dalla Regione Sicilia.
Adesso, sarà direttamente il comune di Pozzallo a gestire il futuro della struttura portuale, divenendo stazione appaltante e procedere all’utilizzo dei fondi, regionali ed europei, per il definitivo salto di qualità che la struttura portuale, oramai, attende da tempo.
Abbiamo fatto il punto della situazione con il consigliere generale Asi Gianni Stornello con una lunga intervista che proponiamo di seguito.
Stornello, perché si sono «accorti» solo adesso che l’autorità di gestione era il male "maggiore" della struttura portuale di Pozzallo?
"Gli stessi promotori dell’Autorità di gestione sapevano che questo strumento rappresentava una forzatura e serviva solo alla Presidenza della Regione a mettere la mani sugli appalti per la messa in sicurezza che, come vediamo oggi, ammontano a diversi milioni di euro. Il capolavoro, in senso negativo naturalmente, l’hanno fatto quando hanno pensato l’Autorità di gestione, che non era un ente come si può pensare, ma una persona, come un’Autorità portuale: non si occupava solo di appalti ma anche della gestione vera e proprio del porto. Una barzelletta. Ricordo che, nel periodo in cui fu presentata l’Autorità di gestione, mi capitò di partecipare ad un convegno organizzato da Ram, la Rete delle Autostrade del mare, a Roma: in parecchi mi chiesero se era vera la notizia e, alla mia conferma, commentarono che solo in Sicilia possono succedere cose così".
Chi ha frenato lo sviluppo della struttura portuale, visto che, da molti anni, si era sempre parlato di messa in sicurezza del porto, allungamento del braccio, e quant’altro, ma mai nessuno si era prodigato per uscire da questa «empasse»?
"Non c’è dubbio che l’Autorità di gestione ci ha fatto perdere anni. E gli sponsor nostrani dell’Autorità di gestione hanno le loro gravissime responsabilità".
Nomi e cognomi.
"L’intera deputazione del centro-destra, la deputazione regionale del centro-sinistra del quinquennio 2001-2006, il Presidente della Provincia e per certi aspetti anche quello dell’ASI che ha concesso i locali del centro direzionale ad un fantasma, visto che negli uffici dati all’Autorità di gestione non è andato mai nessuno. Non una parola contraria da tutti costoro che hanno detto sì ad una cosa solo perché godeva dell’alto patrocinio del Presidente della Regione che, a quell’epoca, si chiamava Totò Cuffaro".
È d’accordo sulla stazione appaltante al comune di Pozzallo?
"In questa situazione sì, anche perché si torna a quello che giuridicamente si chiama «status quo ante», cioè la situazione preesistente all’istituzione dell’Autorità di gestione. Il comune di Pozzallo aveva già la delega ad appaltare i lavori di messa in sicurezza. Questa delega ora immagino gli verrà restituita".
Perché dice «immagino gli verrà restituita»? Con l’incontro all’Assessorato al Territorio le cose sono state chiarite?
"Guardi, chi può concedere la delega al Comune di Pozzallo è l’Assessorato regionale ai Lavori pubblici, competente per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sui porti. Ed è lo stesso assessorato che chiese al Presidente della Regione la nomina dell’Autorità di gestione. E’ un passo avanti il fatto che un importante esponente del governo regionale in carica quale è l’assessore Sorbello, su sollecitazione di un altrettanto autorevole parlamentare regionale qual è l’on. Riccardo Minardo, si esprima come si è espresso. Ma prima di considerare definitivamente chiusa la partita dell’Autorità di gestione e prima di considerare a tutti gli effetti il comune di Pozzallo ente appaltante occorrono atti formali dell’Assessorato ai Lavori pubblici. Aggiungo che occorre anche un altro elemento, importantissimo: i soldi, con tanto di canale di finanziamento, con l’avvio di una procedura complessa quale può essere quella dei fondi strutturali 2007-2013".
A proposito, basteranno i 25 milioni di euro per soddisfare le esigenze di una struttura portuale, porta del mediterraneo per il libero scambio delle merci, fra qualche mese?
"A naso credo di sì. E’ chiaro che occorre un computo serio prima di partire. L’ordine di grandezza è comunque quello lì".
E’ notorio che l’on Ammatuna e il sindaco di Pozzallo, peppe sulsenti, non abbiano mai nascosto di pensarla diversamente sulla gestione «in toto» della struttura portuale. Quali, secondo Lei, gli scenari politici che potrebbero realizzarsi adesso?
"Non credo si facciano gli interesse del porto di Pozzallo se ci si innamora della proprie idee. Occorre fare il bene del porto prima di tutto. E il futuro dei porti sta nei sistemi. Il porto di Pozzallo è naturalmente proiettato verso un sistema che in molti chiamiamo del Sudest, proprio perché riunisce gli scali della Sicilia sud-orientale, da Catania a Pozzallo. E’ una soluzione che darebbe anche al territorio la possibilità di partecipare attivamente alla gestione di tutto il sistema. E per territorio intendo il Comune di Pozzallo, la Provincia, la Camera di commercio, gli operatori, la Capitaneria di porto. Di questo parleremo sabato 25 ottobre nella mattinata in un convegno organizzato dalla Camere di Commercio delle province di Ragusa, Siracusa e Catania che si terrà proprio a Pozzallo alla Sala Meno Assenza. Sono fra i relatori e avrò il piacere di argomentare una proposta che se attuata è la sola che può garantire il futuro al porto di Pozzallo".