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giovedì 10 aprile 2008

Ecco come si vota


Da corrierediragusa.it

Un solo segno su un solo simbolo: è l´indicazione per le elezioni politiche che sarà riportata su migliaia di manifesti elettorali affissi all´interno di tutti i seggi d´Italia. Uno slogan facile da ricordare che riassume il modo in cui gli elettori sono chiamati a votare in base alla legge vigente per la Camera e per il Senato. Un solo segno su un solo simbolo significa che l´elettore esprime il proprio voto tracciando un solo segno (una X o un semplice tratto) sul solo contrassegno della lista prescelta. Sulla scheda, spiega una nota del Viminale, non vanno indicate preferenze e non va scritto alcun nominativo e alcun altro segno.


E´ importante sottolineare che, anche nel caso di liste collegate in coalizione, il segno va sempre posto sul solo contrassegno della lista che si vuole votare e non sull´intera coalizione. Eventuali "sconfinamenti" su contrassegni limitrofi non sono un problema. La legge prevede infatti che, se il segno dovesse invadere altri simboli, il voto "si intende riferito al contrassegno su cui insiste la parte prevalente del segno stesso". Il voto, dunque, è valido. In questo modo la volontà dell´elettore non è messa a rischio da eventuali errori materiali.

Queste e altre indicazioni sono a disposizione di tutti gli elettori sul sito del Viminale www.interno.it (la sezione dedicata alle elezioni).


110 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissimi compagni di viaggio del blog, come vedete, questi sono i nostri avversari. Naturalmente non risponderò agli attacchi personali e non politici. Da domenica ad oggi è iniziato un linciaggio che non vi dico(non mi riferisco al blog naturalmente). Prima si sono arrabbiati perchè non li ho attaccati(paradossale),poi per le delibere con cui Roberto li smascherava definitivamente. Quando io vado a chiedere il voto ad un elettore spiego il programma, propongo sia Veltroni che la Finocchiaro e do anche la mia indicazione per le regionali(R.Ammatuna). Entro in qualche casa, quando il lavoro me lo consente, e sempre più spesso mi sento dire: tizio è venuto e mi ha detto l'indicibile su di te. E' venuto caio di Roberto e di alcuni del tuo partito. Perplesso mi chiedo: finalmente i nostri avversari si son messi a spiegare il programma; ci sta, è la normale dialettica politica. Poi però mi dicono che sono vergognose bugie che screditano la mia persona, e molte delle persone del partito che rappresento. Naturalmente mi hanno anche fatto i nomi di chi ha messo in giro queste voci: inutile dirvi chi siano, immaginate voi stessi.
Ancora politica dell'odio, ancora accuse gratuite per nascondere malgoverno e minacce agli elettori. Ancora una volta però...il buon senso delle persone ha la meglio, che mi hanno dato risposte concrete, che si son soffermate a parlare, hanno voluto ascoltare, alla faccia dell'antipolitica.
Basta, basta!
Non posso accettare lezioni di morale proprio da loro. Nella mia famiglia vigono le regole fondamentali della democrazia, ma soprattutto la dignità e il rispetto per gli avversari.
E allora, in questo referendum cittadino(come loro stessi lo hanno definito) abbiamo una possibilità irripetibile: far capire a chi ci governa(non intendo solo il principale esponente di quel partito,ma tutta la squadra, o quasi) che il consenso lo si deve meritare; e se ha fatto bene, state tranquilli che meriterà un ampio consenso, se ha governato male riceverà una sonora bocciatura dalla città.
Detto questo, vorrei augurare ad avversari ed amici una buona chiusura di campagna elettorale. In questi giorni ci incroceremo fra i seggi e alla fine ci saranno sconfitti e vincitori: l'unica vincitrice sicura dovrà essere però la Sicilia. Pensate bene, e mi rivolgo agli indecisi, dell'occasione storica che avete di far pendere l'ago della bilancia da una parte o dall'altra. Scegliete con coscienza, votate la trasparenza e la legalità; datevi e dateci una speranza.
E alla fine, saranno i nostri figli ed i nostri nipoti a ringraziarci e a dire:"Lo hanno fatto per noi"

Pace e bene

inVeritas ha detto...

Ho riportato io l'ultimo commento del precedente post.
In questo nuovo post ho accolto la richiesta di parlare di "come si vota".
Mi auguro commenti moderati e senza brutte parole.

Anonimo ha detto...

Ennio dal 15 Aprile avrai un amico in piu' al pronto soccorso.siete alla frutta non avete argomenti vi difendete solo con le bugie, vergognatevi domenica avete detto un mare di bugie, non c'e' piu' peggio di chi mente sapendo di mentire, vergogna. Non mi interessa la tua risposta diplomatica che mi darai ma ti dico che il 14 sera rivivrai la stessa serata del 28 Maggio. glu....glu....glu....

inVeritas ha detto...

Anna Finocchiaro, alla fine di un percorso ideale, chiuderà la sua campagna per le elezioni siciliane a Modica, città dove è nata. La manifestazione si svolgerà domani, a partire dalle 19.30 a largo F. Giardina. All'iniziativa parteciperanno Rita Borsellino,Rosario Crocetta (il Sindaco di Gela) e Luca Zingaretti, più noto come il commissario Salvo Montalbano il quale leggerà brani di opere di autori siciliani.

A Pozzallo alle 22.15 ci sarà il comizio di Sulsenti in Piazza.
Se ne sapete altri scriveteli.

Anonimo ha detto...

Anonimo delle 22:30, sei pregato di fare chiarezza su quello che scrivi.
Muovi delle accuse, beh, fai nome e cognome, cioè dicci le bugie dette e rapporta le verità che secondo te non sono state dette.
Altrimenti dovresti solo tacere.
Siamo tutti bravi a gridare: "BUGIE, VERGOGNA e MENTITE!!!!!
Ma poi ci vogliono i fatti e le delucidazioni.

Anonimo ha detto...

ENNIO, CIAO, SONO CARMELO DISTEFANO, NEL POST PRECEDENTE HO LASCIATO UN MIO PENSIERO PER TE, LEGGILO SE VUOI.CIAO

Anonimo ha detto...

CARMELO DISTEFANO
SEMBRA STRANO MA SPERO CHE NON LO SIA, CHE SCRIVENDO NEL POST PRECEDENTE, GUARDA CASO, HANNO CAMBIATO POST....................

Anonimo ha detto...

CARMELO DISTEFANO
AGLI AMICI DEL BLOG
A QUELLI CHE NON SCRIVONO ........CAZZATE
LA STESSA COSA SUCCEDEVA NEL GIORNALE 30 GIORNI NEWS, NON HANNO MAI PUBBLICATO (EVVIVA LA PAR CONDICIO SALE DELLA DEMACROZIA CHE TANTO VIENE PRADICATA),CHE MAI UNA INTERROGAZIONE O DEGLI INTERVENTI CONTRO L'AMMINISTRAZIONE AMMATUNA, VENIVA PUBBLICATA.
EVVIVA LA DEMOCRAZIA DEL PD.

Anonimo ha detto...

SCUSATE... PREDICATA

Anonimo ha detto...

caro parusia,
sono carmelo distefano, ogni volta che ti leggo, devo dire che hai classe e sei una persona per bene,
degno figlio del padre, senza nessuna demagogia.
Mi ha dato fastidio enorme, che in questi giorni ti hanno messo in croce per il comizio e sulle divresita' di opinioni politiche che hai con tuo padre.
Rispetto le idee politiche di ognuno, anche se differenti in famiglia,(anche io in famiglia ho di questi problemi), ma non ne faccio un dramma, li RISPETTO.
Io dialogo con tutti, non mi sento un politico, ma qualcosa la capisco.
Non capisco chi usa la POLITICA per usi PERSONALI,e a pozzallo ce ne sono parecchi, la usano secondo il vento che tira, questa non e' politica ma e' opportunita' politica che trova il tempo che trova.
ENNIO ammiro la tua sincerita'politica,cosi' come quella di GINLUCA FLORIDIA, e di ALEX MAIOLINO.
Dico questo perche' io ho fatto 3 anni di vera opposizione,insieme all'amico CASELLA,nel nome dell'MPA, sviscerando tutti i problemi che l'amministrazione AMMATUNA creava.
Vedi quando dici + o - che chi ha seminato bene raccoglie, chi ha male governato avra' una sonora bocciatura dalla citta', questo lo abbiamo gia' sperimentato nella passata elezione amministrativa con la sconfitta sonora di AMMATUNA, che giocando con + mazzi di carte ha perso sonoramente.
MA NON LE HA PERSE SOLO PERCHE VOLEVA FARE IL PRESTIGIATORE, MA PERCHE NEI 3 ANNI DI OPPOSZIONE ABBIAMO FATTO CAPIRE ALLA CITTA' CHE NON SI GOVERNAVA IN QUEL MODO, SPREGIUDICATO, SENZA LA COGNIZIONE DI CAUSA, CONTRO LA CITTA' DI POZZALLO, SOLO PER FINI PERSONALI, PER LA GLORIA PERSONALE, CON LA SCUSA DELL'INTERESSE DELLA CITTA'.
QUANDO VUOI TI POSSO DIRE TUTTI PARTICOLARI DELIBERA PER DELIBERA,MANIFESTAZIONE PER MANIFESTAZIONE, PROGETTO PER PROGETTO, APPALTO PER APPALTO.
NON PER DIFENDERE L'AMMINISTRAZIONE SULSENTI, DI CUI ALCUNE VOLTE ANCHE IO SONO CRITICO,
(DEMOCRATICAMENTE),MA IN OTTO NOVE MESI, PENSI CHE SI POTEVANO RISOLVERE I PROBLEMI CREATI IN 10 ANNI DA AMMATUNA? NESSUNO DEI CANDIDATI POTEVA RISOLVERLI IN QUEL LASSO DI TEMPO, OGNI GIORNO ARRIVANO DECRETI INGIUNTIVI PER I DEBITI ACCUMULATI DA AMMATUNA, SFIDO CHIUNQUE A RISOLVERLI SENZA SOLDI IN CASSA, SOLDI CHE FINO AGLI ULTIMI GIORNI DI AMMINISTRAZIONE AMMATUNA SONO STATI DEPREDATI PER PAGARSI IL COMPENSO ARRETRATO DI ASSESSORI E SINDACO (AMMATUNA), LASCIANDO NEMMENO UN EURO PER I LAVORI PUBBLICI,PER I SERVIZI SOCIALI ETC.ETC., TUTTO CIO' INDIPENDENTEMENTE DI CHI SALIVA AL TRONO...PEDILIGGIERI, LUIGI AMMATUNA O GUGLIOTTA.
VEDI NEI TRE ANNI DI OPPOSIZIONE, ABBIAMO CHIESTO INVANO, I DEBITI FUORI BILANCIO, C'E' STATA UN'OMERTA' ASSOLUTA,(SIAMO ANDATI ANCHE DAL PREFETTO PER DENUNCIARE CIO'),ABBIAMO OCCUPATO L'AULA CONSILIARE PER 2 GIORNI, NON PER FARE POLITICA COME QUALCUNO CI HA ACCUSATO, MA PER CONOSCERE LA VERITA' SUI CONTI DEL COMUNE, NON ABBIAMO AVUTO MAI NESSUNA RISPOSTA,ANZI ORA VEDIAMO CHE L'ATTUALE OPPOSIZIONE CHIEDE CONTO E RAGIONE ALL'AMMINISTRAZIONE SULSENTI, TUTTO CIO' E' SCANDALOSO,CERTAMENTE NON DEGNO DI UN PAESE CHE CREDE NELLA DEMOCRAZIA POLITICA.
IN QUESTE COMPETIZIONI ELETTORALI, SI E' DETTO CHE E' UNA SFIDA TRA AMMATUNA E SULSENTI, SECONDO ME LA SFIDA E' TRA LE VERITA' E LE FALSITA'.
SPERO CHE RIFLETTI SU CIO' CHE HO DETTO, E NON HO PAURA AD EVENTUALI RIPERCUSSIONI DI DENUNCE ALLA PROCURA, PERCHE' TUTTO CIO' E' VERO, E TANTE VERITA' SONO ANCORA NASCOSTE..........
CARO ENNIO, IO SONO DI DESTRA, ERO NELLE FILA DI ALLEANZA NAZIONALE, DI CUI CONDIVIDO I PRINCIPI DELLA LEGALITA', SONO PASSATO NELLE FILA DELL'AUTONOMIA PERCHE' CREDO IN UN PROGETTO POLITICO DI RILANCIO DEL SUD, (CHE NON E' IN ALLEANZA NAZIONALE), E SONO ORGOGLIOSO DI ESSERE UN AUTONOMISTA CONVINTO NON PER INTERESSE, MA PER TUTTA LA SICILIA,E TI POSSO ANCHE DIRE, CHE SE QUESTO PROGETTO FALLIRA' MI RITIRERO' DALLA POLITICA PER QUELLO CHE NE CAPISCO..............
CIAO ENNIO
CARMELO DISTEFANO

10 aprile 2008 22.59

HeRmEs ha detto...

E ora che è stato pubblicato cosa dite?

Alla fine,anzichè parlare a sproposito, bastava fare copia e incolla, non per forza lo stesso di stefano!
Se non l'avessero ancora fatto io stesso l'avrei copiato e incollato, così come ha fatto inveritas con il commento di Parusìa!

Non parlate tanto per parlare!

Parusìa..... ha scritto alle 21.33 del 10 Aprile.

Inveritas...... ha fatto il nuovo post e riportato il commento di Parusia in questo nuovo post alle 22.20 del medesimo giorno!

Carmelo Di Stefano.... ha risposto al commento di Parusìa nel vecchio post alle ore 22.59!
Poi infatti ha messo nel nuovo post il commento dicendo che aveva scritto in quello precedente!

Quindi Inveritas non di proposito ha tralasciato il commento di Distefano nell'altro post!

Prima di parlare studiate, che fa bene, ma tanto bene, così non andrete mai avanti,porca miseria!

BASTA CON LE POLEMICHE!

Usate il cervello...siamo tutti intelligenti...basta saperla usare!

Anonimo ha detto...

Ebbene si, oggi finalmente ho deciso per chi votare alla camera ed al senato.
Dopo aver visto Veltroni ieri sera, oggi ho seguito Berlusconi su porta a porta ed ho deciso.
Ho deciso che non votero Berlusconi, ritengo di essere un liberale ma non sono uno stupido e sopratutto non mi va più di essere rappresentato quale cittadino italiano da un vecchio burlone.
Ebbene si, stasera Berlusconi l'ho visto stanco, vecchio, privo di argomentazioni serie.
Ho detto a mia moglie basta, non lo faccio per me, lo faccio per i miei figli, loro sono, come tutti i giovani di oggi, il futuro.
Chi ha una certa età ne ha sentite di promesse e proposte, ma stasera Berlusconi mi ha veramente deluso.
A dire il vero non avevo nemmeno intensione di votare questavolta, e sarà l'ultima volta se le cose in questo paese non cambiano veramente.
I miei figli mi han detto ascolta Veltroni, e l'ho ascoltato.
Dire che mi ha convinto è troppo, ma quanto meno, è più serio di Berlusconi e più leader di Prodi.
Lo faccio per i miei figli, per il loro futuro, al diavolo le appartenenze politiche i colori e le ideologie.
Chissà forse qualcosa comincia a cambiare veramente in questo paese, io il mio l'ho già fatto, spero che domani i miei figli possano avere un'opportunità e non siano costretti a guadagnarsi il pane in giro per il mondo come ho fatto io.

Anonimo ha detto...

Peccato che gli autonomisti non hanno il cervello autonomo, qualcuno adirittura non ce l'ha affatto.
Fate il ponte..e poi vi ci buttate.

Anonimo ha detto...

buongiorno a tutti!
qualcuno sa a che ora hanno inizio i comizi stasera?
mi potete far sapere?
grazie

Anonimo ha detto...

vorrei sapere se alla regione devo
scrivere e barrare il simbolo del deputato

oppure barrare il simbolo e scrivere il nome anche del presidente

Grazie.

Anonimo ha detto...

vai su: www.gianniscala.it, c'è la spiegazione su come fare!
ciao

Irlandese ha detto...

QUESTA SERA, IN PIAZZA DELLE RIMEMBRANZE, ALLE ORE 21:30

COMIZIO DI CHIUSURA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE DE
LA SINISTRA L'ARCOBALENO

PARLERANNO

GIANLUCA FLORIDIA
SEGRETERIA CITTADINA SD

ALESSANDRO MAIOLINO
COORDINATORE CITTADINO SD

TUTTA LA CITTADINANZA E' INVITATA A PARTECIPARE

Anonimo ha detto...

SA STONA A PANZA ALL'ARIA.
PPI DUI SUMANI NESSUNU SI INTERESSA RI COMIZI
E PIRCHI' M'AVISSA INTERESSARI L'ULTIMU IONNU.
CCI SUNU COSI IMPORTANTI CA RICIUNU L'ULTUMU IORNU 'NTO COMIZIU?

Anonimo ha detto...

http://it.youtube.com/watch?v=439rruyNRiU

Anonimo ha detto...

http://it.youtube.com/watch?v=km8i21rIICo

Anonimo ha detto...

caspita, oggi vanniaunu tri macchini pe comizi ri stasira: an certu puntu sa contrarru tutti e tri a via dogali, unu vinia ra via cattaniu, unu ciavana a via dogali e l'autru scinnìa a via dogali...a quantu avessi pajatu pi aviri na macchina fotografica appiessu... avvissa fattu u scattu ra storia...

Anonimo ha detto...

bello quel sondaggio sull'igp...
troppo bello per essere vero....

SCECCHI ALL'INFINITU

ART. 8 DELLA L. 28/2000

LEGGETEVELO ANZI...
Legge n. 28 in vigore dal 23 febbraio 2000

Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica

Art. 8.
(Sondaggi politici ed elettorali)


1. Nei quindici giorni precedenti la data delle votazioni è vietato rendere pubblici o, comunque, diffondere i risultati di sondaggi demoscopici sull’esito delle elezioni e sugli orientamenti politici e di voto degli elettori, anche se tali sondaggi sono stati effettuati in un periodo precedente a quello del divieto.

ANCORA SCECCHI

Anonimo ha detto...

E' UNA VERGOGNA IL SONDAGGIO- PEPPINIELLO RISULTA IL PIU' GADITO A POZZALLO- AH AH AHAA AH AH AH AH AH AH AHA HA H AHAAAAA ACUCCATIBI..........VERGOGNA....

MA CHI E' IL DIRETTORE DEL GIORNALE CHE FA UNA VIOLAZIONE DEL GENERE? DEVE ESSERE UNO TERRA TERRA ..... PER NON CAPIRE LA GRAVITA' VIROGNIA!

Anonimo ha detto...

L'EDITORE E IL DIRETTORE SARANNO CITATI PER DANNI DA TUTTI QUELLI CON I BOLLINI.
A VOGGHIA RI FARI NOTTI BLU PI PAIARI I SPISI.

Anonimo ha detto...

TUTTA L'ITALIA SI E' FERMATA SUI SONDAGGI, QUINDICI GIORNI FA, MA GLI UNICI A NON CONOSCERE LA LEGE VIGENTE NELLA REPUBBLICA ITALIANA SONO SEMPRE GLI STESSI.
ABITANO TUTTI A POZZALLO.
2 DI LORO SONO L'EDITORE E IL DIRETTORE DEL GIORNALE DI POZZALLO

Anonimo ha detto...

HERMES A VOLTE IL SILENZIO E' MEGLIO DI UNA RISPOSTA!

Anonimo ha detto...

http://www.sondaggielettorali.it/


CLICCATECI, LI' PER DIRETTORE ED EDITORE HANNO ALTRI

Anonimo ha detto...

anonimo delle 14:26, la legge non ammette ignoranza, quindi pagheranno politicamente e penalmente

Anonimo ha detto...

Cosa vuoi dire che a volte il silenzio è meglio di una risposta!

Anonimo ha detto...

Ma tu non pensi ad altro che denunciare la gente!

leggi bene il titolo non è un sondaggio!

Lo so che ti premeva a scriverlo e l'hai fatto.
Ho visto anche che lei idee non ti mancano!
Sei proprio un maligno di carattere ecco perchè sei un meschino! e cretino.
Ora denunciami! perchè sai fare solo questo nella vita!
Poichè conosci bene le leggi sai qual'è l'articolo che parla sulla calugna.
Non vederlo in internet l'art, ma nel codice penale!
da buon intenditore poche parole.
STUDIA!!!!!!! sceccu.
half man

Anonimo ha detto...

cuntaccillu a attiliu ca nun sapia nenti ... scemu

Anonimo ha detto...

MA SE NON è UN SONDAGGIO COME FATE A DIRE CHI HA VINTO... CIAVITI A PALLA RO MACU???

HeRmEs ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

casomai: calunnia
Eh sceccu al quadrato

Anonimo ha detto...

ProF!

Anonimo ha detto...

Estrapolo un pezzo dell'articolo del giornale di pozzallo del

Dottor,
Prof,
Ass.,
Consulente,
Pensionato parlamentare,
Preside,
etc...etc...

Con la probabile vittoria del centro destra a livello nazionale, e con la vittoria di Raffaele Lombardo in sicilia...

...finiranno le fiction sulla mafia che in tutto il mondo danno immagine negative sulla nostra terra e fanno pensare che in sicilia tutti portiamo il berretto nero e che in piazza ci raduniamo solo i maschi la domenica mattina. Dovrà cessare questo stereotipo della sicilia e del siciliano, che fanno la fortuna di attori che poi hanno la spudoratezza di dire e pensare che la sicilia non deve avere rappresentanti politici nelle sedi nazionali, europee e regionali, convinti che il ruolo che interpretano nelle fiction corrisponda al vero....

Chi da immagini negative sulla nostra amata terra, in primis è stato il vostro governatore cuffaro vasa vasa, dato che è stato lui a fare le gag con la coppola in testa in varie trasmissioni televisive e facendo battute mafiose che danno la sensazione di mafiosità dell'intera classe dirigente di destra, della quale lei STAVOLTA appartiene!Chi ha la memoria corta, oltre la statura nel suo caso, su youtube può trovare di tutto di più!

Per quanto riguarda i parlamentari siciliani non eletti, sicuramente era una provocazione, che da un aparte se ci pensiamo bene, ne che fosse cosi assurda! I parlamentari fin qui eletti, hanno fatto solo del male al sud, e non si dia la sola colpa al governo di sinistra perche per ben 5 anni al governo c'è stato il berlusconi, e oltre a far ingrandire il potere mafioso, cosa ha fatto?

Anche lei è stato parlamentare, vi ricordo, con Forza Italia, dopo è passato ad AN poi alla MARGHERITA e adesso all'MPA sotto banco, e mi scuso se dimentico qualceh partito...e con tutto ciò cosa ha fatto per il SUD, e per la nostra bellissima cittadina POZZALLO?

Niente assolutamente, solo un rimpiguamento dello stipendio e della pensione della quale lei tutt'ora gode!

Andate a casa tutti....please!

Anonimo ha detto...

MA UNA PRIMA O POI ANZETTA SCDLTT & CLZN???

AFFUNNASCIU

SgtElectric ha detto...

http://static.blogo.it/happyblog/Roccoforpresident.jpg

Anonimo ha detto...

A CHISTI SORDI CA CI VUONU PI PAIARI A TUTTI I 80 CHE PALLINI RUSSI!!!!


NA FARI SBOTI...

Anonimo ha detto...

ho sentito il comizio di leontini
na schifezza.
EX ASSESORE REGIONALE ALL'AGRICOLTURA, SI VANTAVA DI AVER PORTATO MILIONI DI EURO DI FINANZIAMANTI.
OK .... FACCIAMO FINTA CHE LI HA PORTATI DAVVERO.
IL PUNTO E' .... NON TANTO QUANTI SOLDFI HAI PORTATO, MA CHE COSA CI HAI FATTO.
SU COME HA SPESO I SOLDI, LEONTINI HA AVUTO UN VUOTO DI MEMORIA...NON HA DETTO NULLA.
MA LA GENTE RICORDA, E RICORDA CHE:
- MENTRE LUI ANDAVA IN AMERICA A PROMUOVERE L'AGRICOLTURA SICILIANA PRESSO GLI EMIGRATI (comu se i puzzaddisi ri new york nun canuscissiri i nostri prodotti) PORTANDOSI DIETRO AMICI E PORTABORSE, L'AGRICOLTURA SICILIANA ERA ALLO SFASCIO.
- GLI AGRICOLTORI SICILIANI SOFFRONO TERRIBILMENTE, MA LUI SI VANTA DI AVERE FATTO CHISSA' CHE.
- IN REALTA' LEONTINI HA FATTO SOLO GITE PER PROMUOVERE PRODOTTI, POI HA FATTO FESTE PER PROMUOVERE PRODOTTI (es. frantoi in festa, che solo per paghare le matite che regalavano chissà quanto ha speso). INSOMMA SOLO FESTE. MA CCHI CAZZU AVIA RI FESTEGGIARI, QUANNU A MONTEPASCHI PIGNORAVA I TRATTURA RI L'AGRICOLTORI.
- POI HA FATTO L'ASCA A ISPICA, CHE NESSUNO SA COS'E'. CHI SA COSA E' L'A.S.C.A.?
- A VERITA' E' CHE C'AVI 'NTE MANU A SANITA', E PIGGHIA I VOTI RE DUTTURA E PRIMARI.
LEONTINI, O CURCHITI.

Anonimo ha detto...

'NTO PALCU RE SOCIALISTI CCI SUNI PICCA PIRSUNI, PIRCHI' SENNO' 'NTA CIAZZA NUN CCI RESTA NUDDU.
PERCHE' ESISTONO I SOCIALISTI?
CHE FUNZIONE HANNO I SOCIALISTI?

SEMPLICE. HANNO CANDIDTATO BOSELLI, PER AVERE LA SCUSA DI PRESENTARE LE LISTE, COSI' CON I RIMBORSI ELETTORALI SI ARRICCHIRANNO.

SCOMMETTO CHE I SOCIALISTI GRIDERANNO TANTO IN COMZIO.
UN SOCIALISTA CHE NON GRIDA NON SI E' MAI VISTO.

Anonimo ha detto...

ahaha bella questa!

Anonimo ha detto...

E anche quest'anno arriva in tempo l'ultima sparata del cavaliere berlusconi!

Due anni fa diceva che aboliva l'I.C.I sulla prima casa!

Oggi ha sparato che toglie il BOLLO sulle auto e sui motori!

BOOMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMM

Ormai è in crisi, non gli resta che sparare minchiate!

Siamo in tempo per mandarlo a fare in culo

Anonimo ha detto...

Altra sparata a Matrix:

Il problema degli anziani è molto più importante del problema dei precari......in Italia!

BOOMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMM

Mamma mia quant'è vecchio, non ce la fa più!

Anonimo ha detto...

i comizi di ieri sera:
leontini che schifezza
i socialisti bravo francesco gugliotta
Nel PD:
gianni scala scadente ( impara da ennio che è in gamba)
ammatuna ha fatto puzza di vecchio ed è stato una schifezza
bravi i ragazzi di sinistra arcobaleno
bravi anche i giovani dell'mpa
molto bene e veritiero Francesco Viva
sulsenti questa volta mi è piaciuto

Anonimo ha detto...

ROBERTO AMMATUNA........
ANCORA PER POCO........
FINALMENTE
POZZALLO
SI
LIBERA
DI
UNA
SERPE

Anonimo ha detto...

Mi è piaciuto molto Sulsenti, bravi i consiglieri dell'MPA.Ieri sera ho sentito parlare dell'Accademia del Mare. per avere delucidazioni a chi mi devo rivolgere ?

Forza Peppe

Anonimo ha detto...

SONO D'ACCORDO PER IL 2 MEDICO DEI MARITTIMI, SOLO PER AVERE UN SERVIZIO MIGLIORE, NON PERUN MONOPOLIO...., MA SICURAMENTE NON E' UNA CONQUISTA DI CUI VANTARSI POLITICAMENTE, IN QUANTO E' UNA ...VITTORIA....SE COSI' SI PUO' DIRE.... SOLO DI UNA PARTE DELLA CITTA'!(ANCHE SE IN VERITA' SAPPIAMO PERCHE' LA RICHIESTA DEL 2MEDICO E' PER FAVORIRE I MARITTIMI QUANDO SBARCANO PER AVERE UN PO' DI CASSA MARITTIMA, PER STARE PIU' A CASA E PER ESSERE PAGATI, A DANNO DI ALTRI CITTADINI), CHE PAGHERANNO LE TASSE PER LORO.
AMMATUNA IERI SERA ERA IN DELIRIO, CHE FIGURACCIA SENZA PIAZZA, E QUEI POCHI CHE C'ERANO ERANCO DI ISPICA, SEMBRAVANO UN'ARMATA BRANCALEONE.
AMATUNA IERI SERA HA AVUTO IL CORAGGIO DI PARLARE DI PORTO, PROPRIO LUI CHE HA PERSO 15 MILIARDI, HA MANDATO A CASA GLI AMERICANI, NON SI E' MAI OCCUPATO DI DRAGAGGIO DEL PORTO.
IERI HA ANCHE SBAGLIATO QUANDO DICEVA DI VEDERE LE CARTE NELLA SUA SEGRETERIA, RIGUARDANTE IL BILANCIO, PERCHE' DA LUNEDI' SERA LA SUA SEGRETERIA NON C'E' PIU', INVITIAMO A VEDERE LE VERE CARTE A VEDERLE AL COMUNE, DOVE ANCHE I MURI PARLANO DEI DEBITI CHE HA LASCIATO.
NON HA PARLATO, CHE QUANDO C'ERA LUI, OGNI MESE, A TURNO SIA L'ENEL CHE LA TELECOM, STACCAVANO I SERVIZI, FORSE SE LO E' DIMENTICATO?
FINALMENTE E' FINITA, INETTO.

Anonimo ha detto...

Ogni scarrafone è bell'a mamma soja.....
Accidenti a questa nebbia
te set adre a laurà
questa Lega è una vergogna
noi crediamo alla cicogna
e corriamo da mammà

Anonimo ha detto...

ammatuna affunnasti tu e tutta a ciurma tua, compreso u giullari ro timonieri.........................
A CASAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
ANZI O PRONTO SOCCORSOOOOOOOOOOOOO
FINISTI DI FARI COMIZI
NSUMMA NO LUVAMMU AMMIEZZU E......

Anonimo ha detto...

Io direi che sia proprio il caso di dire:
Fate tutti schifo, puru ù medghiù cà si sente

Anonimo ha detto...

ma ieri sera non si e' parlato solo di accademia del mare. si e' parlato anche di liceo sientifico

Anonimo ha detto...

W L'MPA

Anonimo ha detto...

per l'accademia del mare ti puoi rivolgere all'mpa di pozzallo, o al prof. ucciardo.

Anonimo ha detto...

Che dire?... i comizi di ieri sera? una vera vergogna!! a parte Gianluca Floridia tutto il resto è NOIA! Roberto Ammatuna dovrebbe avere un pò di dignità e non dire sempre bugie. Ha ridotto il paese sul lastrico ed ha il coraggio di criticare chi sta cercando di salvarlo.. Caro Roberto, come medico non ti discuto, ma come politico sei proprio scarso, anzi scarsissimo. Volevi provocare il buon Sulsenti (non c'è caduto!) e non ci sei riuscito. Non sei stato capace di parlare di programmi; non hai detto niente, ma proprio niente.... hai sbraitato, sbraitato e ancora sbraitato, ma sinceramente l'unica cosa che abbiamo capito che ancora ti BRUCIA l'elezione di peppe Sulsenti a sindaco.
Hai insultato, gratuitamente, quel signore del Dott. Giovanni Modica.. Complimenti!!
Ragazzi di Pozzallo Giovane, bravi a parlare, ma in politica siete zero.. avete dimostrato di non avere argomenti e l'unica politica che sapete riconoscere è quella dell'odio. W la sinistra arcobaleno, W maiolino, W Gianluca Floridia (Loro sì hanno parlato di politica e di programmi).
TANTE SCACCE CON LE MELANZANE

Anonimo ha detto...

SIETE 2000 VOTI SOTTO
A VOGGHIA RI FARI SBOTI NTE LETTA
A TA PAIARI O GARANTI

CUCU'

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti, volevo esprimere tutta la mia personale solidarietà all'amico Ennio per quanto denunciato nel messaggio delle 22,20 del 10.4.2008.
Anche a me è capitato, qualche giorno addietro, di vedere all'opera la "carovana del male", giudata dal Sindaco, girare per le strade alla ricerca di consensi.
Anche io ho avuto la possibilità di sentire le persone che erano state raggiunte da questi personaggi improponibili che provavano a convincere gli interlocutori con argomenti improntati alla più abietta disistima degli avversari.

BASTA CON IL DISCREDITO, ABBIATE IL CORAGGIO DI FARE POLITICA SERIA

Anonimo ha detto...

...e soprattutto, caro Dott. Sulsenti, quando martedì avrai raccolto meno di 2000 voti a Pozzallo,
TRAI LE DOVUTE CONSEGUENZE

Anonimo ha detto...

QUALCHE CHIARIMENTO SULL'ACCADEMIA DEL MARE......

L'ACCADEMIA DEL MARE E' SOLO FUMO NEGLI OCCHI. OGGI ESISTE SOLO A GENOVA ED E' NATA DALL'UNIONE DELLA REGIONE LIGURIA, DALLA PROVINCIA DI GENOVA E SOPRATUTTO PER VOLERE DEGLI ARMATORI. SI ACCEDE TRAMITE CONCORSO NAZIONALE E POSSONO PARTECIPARE I DIPLOMATI DEL NAUTICO! I FORTUNATI(POCHI) FARANNO UN CORSO DI DUE ANNI ( UN ANNO A TERRA E UNO A BORDO ) NEL QUALE SEGUIRANNO GRATUITAMENTE I 4 CORSI OBBLIGATORI PER POTERSI IMBARCARE. AL TERMINE DEL BIENNIO AVRANNO LA QUALIFICA DI TERZO UFFICIALE! E' POSSIBILE CREDERE A QUESTA COSA A POZZALLO? IO LO SPERO VERAMENTE MA PURTROPPO NON SARA' COSì! NON E' CREDIBILE UNA AMMINISTRAZIONE (SULSENTI) DOVE UNA DELLE PRIME INIZIATIVE INTRPRESE è STATA QUELLA DI DIMEZZARE GLI AIUTI ECONOMICI CHE VENIVANO DATI AI GIOVANI DISOCCUPATI E SENZA DISPONIBILITà ECONOMICA PER PAGARSI I 4 CORSI NAUTICI OBBLIGATORI! UNA DELLE COSE CHE SI PREFIGGE L'ACCADEMIAE' PROPRIO LA RAUITà EI CORSI! MI SPIEGATE COME PUO' ESSERE CREDIBILE UNA AMMINISTRAZIONE CHE CON UNA MANO TAGLIA I FONDI AI DISOCCUPATI CHE VOGLIONO IMBARCARSI E CON L'ALTRA LI PROPONE TRAMITE L'ACCADEMIA DEL MARE! PENSATE DAVVERO CHE GLI ARMATORI E LA REGIONE LIGURIA DOPO CHE HANNO INVESTITO UN MARE DI SOLDI PER CREARE L'ACCADEMIA APRANO UNA SEDE A pOZZALLO? CI STANNO DA TANTO TEMPO PROVANDO A NAPOLI E PALERMO MA FINO AD OGGI HANNO FATTO UN BUCO NELL'ACQUA!

Anonimo ha detto...

Gentili bloggers

lo sapete che nella tabella d'armamento per le navi operanti in mediterraneo non è prevista la figura del terzo ufficiale?

Lo sapete che in mediterraneo le navi italiane usano gli ufficiali extra europei?

Lo sapete che il marittimo è sempre stato "precario" avventizio", "stagionale" e dipendente alla simpatia/antipatia
che puo suscitare nel suo datore di lavoro?

Lo sapete che il datore di lavoro puo' dimenticarsi di alzare il telefono e lasciare il marittimo a terra per mesi senza dare la benchè minima spiegazione?

Lo sapete che il datore di lavoro
sbarca il marittimo "per fine viaggio" magari qualche giorno dopo averlo assunto?

Provate a pensare al marittimo che lavora dodici mesi l'anno, in quel caso allora potreste demonizzare
la cassa marittima.

Ma di chè parlate, aggiornatevi prima d'aprir bocca.

Il marittimo e poco serio se fa cassa, il presidente della regione è serio se si porta via la cassa.

Meditate gente. meditate

Anonimo ha detto...

QUALCHE CHIARIMENTO SULL'ACCADEMIA DEL MARE......

L'ACCADEMIA DEL MARE E' SOLO FUMO NEGLI OCCHI. OGGI ESISTE SOLO A GENOVA ED E' NATA DALL'UNIONE DELLA REGIONE LIGURIA, DALLA PROVINCIA DI GENOVA E SOPRATUTTO PER VOLERE DEGLI ARMATORI. SI ACCEDE TRAMITE CONCORSO NAZIONALE E POSSONO PARTECIPARE I DIPLOMATI DEL NAUTICO! I FORTUNATI(POCHI) FARANNO UN CORSO DI DUE ANNI ( UN ANNO A TERRA E UNO A BORDO ) NEL QUALE SEGUIRANNO GRATUITAMENTE I 4 CORSI OBBLIGATORI PER POTERSI IMBARCARE. AL TERMINE DEL BIENNIO AVRANNO LA QUALIFICA DI TERZO UFFICIALE! E' POSSIBILE CREDERE A QUESTA COSA A POZZALLO? IO LO SPERO VERAMENTE MA PURTROPPO NON SARA' COSì! NON E' CREDIBILE UNA AMMINISTRAZIONE (SULSENTI) DOVE UNA DELLE PRIME INIZIATIVE INTRPRESE è STATA QUELLA DI DIMEZZARE GLI AIUTI ECONOMICI CHE VENIVANO DATI AI GIOVANI DISOCCUPATI E SENZA DISPONIBILITà ECONOMICA PER PAGARSI I 4 CORSI NAUTICI OBBLIGATORI! UNA DELLE COSE CHE SI PREFIGGE L'ACCADEMIA E' PROPRIO LA GRAUITà DEI 4 CORSI! MI SPIEGATE COME PUO' ESSERE CREDIBILE UNA AMMINISTRAZIONE CHE CON UNA MANO TAGLIA I FONDI AI DISOCCUPATI CHE VOGLIONO IMBARCARSI E CON L'ALTRA LI PROPONE TRAMITE L'ACCADEMIA DEL MARE ( CHE NON VEDRà MAI LA LUCE) ! PENSATE DAVVERO CHE GLI ARMATORI E LA REGIONE LIGURIA DOPO CHE HANNO INVESTITO UN MARE DI SOLDI PER CREARE L'ACCADEMIA APRANO UNA SEDE A pOZZALLO? CI STANNO DA TANTO TEMPO PROVANDO A NAPOLI E PALERMO MA FINO AD OGGI HANNO FATTO UN BUCO NELL'ACQUA! A....DIMENTICAVO DI DIRVI CHE SIAMO IN CAMPAGNA ELETTORALE E ..LE PROPOSTE SONO...GRATIS! PENSATE INVECE A CIO' CHE E' STATO FATTO PER I TANTI MARITTIMI DI POZZALLO!

Anonimo ha detto...

Pozzallo purtroppo non riesce aliberarsi della cattiva politica. Prima Leontini,poi Gugliotta, Ammatuna, i DS, Sulsenti. Tutti politici mediocri, che non hanno mai studiato per diventare tali, che hanno sfruttato i loro lavori privati per i consensi. Leontini non può permettersi di fare la morale a nessuno; gugliotta sarà assessore nelle giunta sulsenti fra un mese con nele pediligieri; il PD di ieri ha deluso tutto. Dopo il comizio di domenica, con Roberto carico a molle anche perchè aiutato da un discorso magistrale del segretario che veramente rimane l'unica risorsa per la città, e per tutto ringraziamento ieri Ammatuna ha osannato il ragazzo che ha parlato per primo e poi marco sudano, solo perchè avevano fatto esplicita campagna elettorale, citandolo nei loro discorsi per 300 volte. Ma nessuno si è accorto che nel primo comizio non aveva detto una parola di affetto nei confronti del figlio di Luigi? Eppure il suo discorso, da vero leader, come poi lo è stato quello di roberto, ha smosso molte coscienze verso il PD. Continuo a non capire cosa ci faccia li dentro uno come lui: è una mission impossible. Chi fa politica come lui, deve crearsi una lista civica e magari dopo creare l'appoggio dei partiti.
Simpatici i DS che finalmente stanno svecchiando. la butto lì. Visto che Alex si è rivolto ai giovani del PD, e visto che alex e floridia a mio avviso rimarranno poco nella sinistra arcobaleno, perchè non provare a fondare il vero e nuovo Pd con qualche giovane di Ammatuna?
Che dire del sindaco: mediocri i suoi, molto molto scontati gli interventi, sana demagogia, maggioranze compatte, legalità, responsabilità: lasciatemi dire che questi non posso essere i vostri argomenti. Voi appoggiate Lombardo, tutti sanno chi è il pres della prov catanese, non potete parlarmi di conconrsi reolari e lotta alla criminalità. Sulsenti me lo aspettavo peggio, qualche brutta parola, da evitare gli è scappata, come quel cretino e le offese personali in risposta alle offese di Ammatuna, che aveva troppo esagerato definendo il funzionario "servile cortigiano". pozzallo molto probabilmente rimarrà senza un deputato regionale, la Sicilia andrà a Lombardo, che spaccherà il centro destra, le politiche finiranno in pareggio, tutto a scapito, come sempre, di noi comuni cittadini.
Speriamo che lunedì sia una bella giornata di sole, almeno quello lo abbiamo sempre, non ce lo toglierà ai nessuno, e potremo andare al mare.
alla prossima

Anonimo ha detto...

A PROPOSITO DEI COMIZI DI IERI SERA
non avevo mai visto l'ex sindaco parlare con una piazza cosi'...vuota è finita la sua era e ora di lasciare caro BOB,e poi sei sempre l solito BUGIARDO hai lasciato il comune pieno di debiti, ti permetti di insultare i dirigenti che sono stati ,fino a pochi mesi fa i TUOI dirigenti insulti gli amministratori attuali
che stanno cercando di riparare i danni che hanno trovato.E poi perche non dici che tu ed i tuoi AMICI avete SACHEGGIATO l'ente PEGANDOVI le indennita(800.000EURO) VERGOGNA VERGOGNA

Anonimo ha detto...

VIVA FRANCESCO
sei stato grande, il migliore mi hai emozionato...continua cosi ' pozzallo ha bisogno di uomini come te WWWWWW FRANCESCO !!!!!

inVeritas ha detto...

Sono d'accordo con "normale cittadino" quando dice che di giovani di Sinistra Democratica e quelli del Pd possono cominciare a lavorare insieme.C'è la nuova classe politica che sta crescendo.
D'accordo anche col finale politico senza sorprese.

Anonimo ha detto...

credo che al di la di tutto, i giovani che hanno parlato ieri sera, sia del PD che SD abbiano dato prova che per il futuro abbiamo buone speranze. Ieri ho sentito gente preparata, valida e capace. Non è facile salire su un palco e parlare alla folla. Meritano di essere incoraggiati.
Sono contento che un domani, spero presto, i cittadini affideranno a loro l'amministrazione di questa città!
In bocca al lupo a tutti

Anonimo ha detto...

Ci sono giovani e giovani. Ci sono giovani che sanno il fatto loro, che consumano la politica e da essi sono consumati, che si prestano al giocho di chi tira lefile, come è avvenuto ieri sera. E giovani seri che sanno essere responsabili. Ennio potrebbe essere un buon dirigente, ma a mio avviso nel centro destra, questo PD, con piscitello, borrometi ed ammatuna non potrà mai accontentarlo. Così come gli altri giovani, se capiscono che devono svincolarsi dalla figura del padre padrone che fa solo gli interessi personali e se ne frega di tutti. stessa cosa vale per i ragazzi della sinistra democratica, che però vorrei vedere più moderati, meno di parte, perchè devono sapere che anche nel loro antesignano PCI, la mafia, con coop, regnava sovrana.

Anonimo ha detto...

vo caca, tu e il centro-destra di dell'utri e lombardo.
Rosicate pure, voi avete solo la Libbia e la Carpenzano

Anonimo ha detto...

la carpenzano come dici tu, è una ragazza che lavora 10 ore al giorno, mentre tu e quelli come te fanno filosofia e si grattano le palle. anche per questo avete perso e perderete sempre

Anonimo ha detto...

sulsy aveva anche detto che ci siamo messi d'accordo con la provincia regionale di ragusa x l'accademia del mare. Avete preso in giro i pozzallesi perchè x fare cio' ci vogliono : gli armatori e sopratutto accordi ad alto liveri tra Regioni! E poi ricordate cosa aveva detto il Vostro sindaco lo stesso giorno della sua elezione? non lo ricordate? e allora leggetelo.....
" Antoci è un pupo in mano ai pupari" .
Non solo molti pozzallesi non vi hanno aperto la porta ma non ve la apriranno nemmeno i vostri diretti interlocutori.

Anonimo ha detto...

Mi riciti cosa ha fatto sulsenti in un anno x chiedere nuovamente i voti ai Pozzallesi?

Anonimo ha detto...

molto meno di quello che ha fatto il tuo bob per mangiarsi pozzallo e i pozzallesi

Anonimo ha detto...

è inutile che vi scaldate tanto.
2000 voti in meno e scuppazzuni nte riente.
Affunnasciu

Anonimo ha detto...

Altri due giorni e' finira l'era ammatuniana, Pozzallo finalmente si liberera' da questi personaggi che tanto male hanno fatto a Pozzallo. Il dottore riprendera' il posto al pronto soccorso e' siccome questa persona mi paura quando ne avro' bisogno (spero mai) andro' al pronto soccorso di Ragusa. Ennio, Gianni,il Giullare, u'parrinieddu, il 30gnews voi si che avrete un posto priveliggiato dove sarete considerati SAPETE DOVE? AL PRONTO SOCCORSO. VIVA DI GIACOMO; VIVA SOLARINO,VIVA LOMBARDO,VIVA SULSENTI,VIVA...FRANCESCO

Anonimo ha detto...

ANONIMO DELLE 15.41 TU SARAI UNO CHE IL 15 TI SVEGLIERAI ANCORA PIU' STORDITO DEL 28 MAGGIO. TI CONSIGLIO FATTI UNA BELLA VACANZA COSI NON VEDRAI LA NOSTRA SFILATA CHE FAREMO PER TUTTA POZZALLO. VOI SAPERE PERCHE SFILEREMO? PERCHE' LOMBARDO SARA' PRESIDENTE, PEPPE ONOREVOLE REGIONALE, MINARDO ONOREVOLE NAZIONALE E IL TUO DOTTORE AL PRONTO SOCCORSO. L'INVITO E' RIVOLTO ANCHE A ENNIO, GIANNI, U'PARRINNIEDDU,AL GIULLARARE E A TUTTI QUELLI CHE CIRCONDANO IL DOTTORE.

Anonimo ha detto...

molto bello il comizio del partito democratico. mi sono piaciuti i due giovani e in particolare l'intervento (non ricordo il nome) di quello che ha parlato delle cose che hanno fatto a favore dei marittimi. I pozzallesi si rendono conto che cosa significa fare assegnare a Pozzallo un'altro medico x la cassa marittima? l'altro comizioo , quello del sindato, è stato un comizio autoaccusatorio. Non hanno fatto altro che accusare la Regione dei tanti mali che affliggono la sicili; Guardate che alla regione mica c'era peppi cueppila! C'era un vostro amico, SALVATORE CUFFARO! sI, PROPRIO LUI, QUELLO DEI CANNOLI ALLA RICOTTA!

ciuri ri campu ha detto...

Ringrazio Carmelo Distefano per i preziosi incoraggiamenti ai diversi giovani che si stanno affacciando all'interesse per la politica. L'onestà intellettuale con cui Carmelo si confronta e generosamente ci incoraggia è la dimostrazione che la politica potrà essere anche scontro e dialettica fra due o più interpretazioni diverse della società ma MAI incapacità di leggere la sincerità nello sguardo dell'altro,dell'interlocutore di parte diversa,interlocutore al limite avversario nei programmi e nella progettualità ma MAI "nemico"!
C'è forse una dimensione della "carità politica" da recuperare,soprattutto per i cattolici,anche e soprattutto di sinistra, impegnati nella società!
Tu Carmelo ce ne dai esempio!
Il mio pallino è, citando Carlo Ruta storico e giornalista d'inchiesta,dimostrare sempre con i fatti che la più radicale diversità di idea della società non prescinda mai dal massimo rispetto umano e della sensibilità altrui!!!
Ce ne ha dato esempio Bertinotti, andando da presidente della Camera al convegno dei giovani di Alleanza Nazionale e recentamente avendo difeso Giuliano Ferrara, contestato in alcune piazze italiane. Un esempio che gli è costato, probabilmente anche elettoralmente, ma che gli permette di mantenere salda la sua fama di "galantuomo" e democratico nella sostanza prima che nelle facili etichettature!
Accolgo volentieri la precedente riflessione sull'essere "di parte".
Fare una scelta non può essere mai totalmente soddisfacente per la nostra coscienza ma far parte di un partito è necessariamente fare una scelta "di parte". "Partito" significa proprio "essere di parte". E questo ci impone delle scelte che maggiormente si avvicinano ai nostri ideali.Si avvicinano. Scelte a volte dolorose, come sempre è doloroso sporcarsi le mani anche se la "passione" politica,cioè la com-partecipazione alle ingiustizie subite dall'altro, pur con tutte le tue contraddizioni e insufficienze, ti fa dire che ne vale la pena!!!
Proprio per questo a Dicembre, con la "Notte Bianca della Legalità", abbiamo portato a Pozzallo Lirio Abbate,giornalista scortato e autore del bellissimo libro "I Complici" dove c'è addirittura un intero capitolo dedicato alle "Coppole Rosse".
E' sana Laicità partire da un'analisi autocritica per cambiare prima di tutto noi stessi, per cambiare la società!
Le mafie, qualsiasi colore abbiano, sono sempre al governo e mai all'opposizione e quindi non hanno ideologie ma solo sete di potere!
Il PCI e tutta la sua imponente storia ci dicono che, in Sicilia, a parte brevissimi periodi questo partito è stato sempre all'opposizione, quindi non direi che qui al Sud le cooperative abbiano imponentemente foraggiato la mafia. Per la DC è stato diverso,ha avuto i suoi martiri come PierSanti Mattarella e Reina, che senza problemi accostiamo a Pio La Torre e Dalla Chiesa ma anche e soprattutto correnti di governo intimamente legate a Cosa Nostra!
Tornando all'oggi Saviano tempo fa diceva che rimane ancora tuttavia il problema di una certa sinistra("l'intellighentia",diceva lui) che pensa che il problema delle mafie sia sempre dell'avversario politico. Concordo pienamente!
Quindi si scopre che tutte quelle istituzioni,dalla Chiesa alla Magistratura ai Partiti, che avrebbero dovuto proteggere i propri uomini migliori e più esposti nella lotta alla criminalità hanno perso,fino ad ora, questa sfida.
Per vincerla forse,ha ragione l'amico della riflessione precedente. Dobbiamo tutti liberarci da chi vuole che i partiti siano cartelli elettorali personali!
"Il personalismo" è l'anticamera dell'illegalità", ricorda sempre don Ciotti.
Riusciremo a sconfiggere questa concezione dei partiti e della politica?
Iniziamo!
Gianluca

Anonimo ha detto...

VIVA FRANCESCO SINDACO!!!

Anonimo ha detto...

Ammatuna parieutu u signuri...io ho fatto questo io ho fatto l'altro ma che cazzo hai fatto oltre le 2 fontane e na pizzetta???

Anonimo ha detto...

volevo votare Sulsenti ma dopo ieri sera ho deciso di votare Viva Francesco...Peppe avresti dovuto fai candidare lui...spero di vederti in futuro almeno presidente della provincia...COMPLIMENTI!!

Anonimo ha detto...

COSA HA FATTO SULSENTI X pOZZALLO? QUALCUNO ME LO SA DIRE?

Anonimo ha detto...

resoconto della serata di ieri...per il partito socialista c'erano presenti solo la famiglia di gugliotta e forse neanche tutta;dopo il "carissimo"gran testa di c***o di ammatuna ke insieme alla sua combriccola(scala unni ta prisienti)si arrampicavano sugli specchi insultando sulsenti e facendo propri molti progetti altrui x qlk voto in più(e t ricordo ke la Finocchiaro si chiama Anna e nn Rita);la sinistra l'arcobaleno ha avuto una folla discreta ma nn crediate ke erano x loro...no no erano tt persone ke aspettavano sulsenti,e infatti il boom durante il suo comizio...bravi gli intervenuti ma il complimento maggiore nn può ke nn andare a Viva Francesco ke cn diplomazia è riuscito ad accattivarsi tutta la folla...BRAVO PAPà!!! :) e inoltre un augurio grande va a Sulsenti ke merita molto più degli altri candidati ad essere eletto nell'ars poi se volete molte più fontane di pesci(se così si possono chiamare quegli obrobri)allora votate ammatuna;se volete vederne di tutti i colori votate la sinistra l'arcobaleno...IN BOCCA AL LUPO PEPPE!!!

Anonimo ha detto...

Non voterò per chi concepisce una televisione diseducativa e piatta. Non voterò per chi non rispetta le regole e si dichiara liberale. Non voterò per chi imbraccia i fucili. Non voterò per chi fa fallire l’Alitalia e non pensa alle famiglie con figli a carico. Non voterò per chi sta favorendo l’aumento dei vecchietti senza soldi costretti a rubare nei supermercati. Non voterò per chi mi impedisce di votare con una preferenza. Non voterò i condannati. (…) Non so cosa voterò e se ci andrò. Ma almeno ho chiaro cosa non voterò

Ipazia ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=oUF7oxwhchQ

Ebbene si, che bello essere "veramente" liberi di votare chi si vuole.

Buon voto a tutti e sopratutto, il rispetto del voto altrui anche se diverso dalla nostra.

Anonimo ha detto...

orgoglioso di essere un concittadino di Francesco Viva! ad avercene di cittadini come lui...


forza Peppe!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

caro bob che caduta di stile, non si insultano i funzionari che per altro ti hanno collaborato per un decennio, si critica l'amministrazione nei suoi comportamenti. Forse è inutile parlarti di stile. Un detto siciliano che conoscerai dice: piddisti i mula e vai ciccannu i capistra.

Ipazia ha detto...

Sapete solo insultarvi reciprocamente e in continuazione.
Non ci trova niente di costruttivo, anzi e in particolar modo, quelli dell'MPA fate la figura dei rosiconi.
Lunedì ci saranno le risposte, in bene o in male.
A mio parere, se prende piu voti Sulsenti, vorrà dire che la cittadinanza era con lui e non solo gli iscritti al partito con i loro parenti.
Se invece Vince Ammatuna, vorrà dire che i cittadini sono rimasti contenti di lui come Sindaco e che gli confermano la fiducia con il loro voto per la regione. Inoltre è la prova che nei paesi il voto lo si da alla persona e non al partito e che il non aver votato per il candidato prescelto per le comunali non equivale ad una sconfitta personale.
In questi casi, ognuno corre per se.
Che poi è ben noto che l'attuale Sindaoo è diventato tale grazie alle coalizioni e non certo per una corsa individuale...
Purtroppo, i politici (in questo caso di Pozzallo) sono convinti che noi "semplici" cittadini, non capiamo una mazza di quello checombinate, invece non è così.
Magari non riusciamo ad esprimerci a parole ma ci rendiamo conto e anche molto bene, di come vanno le cose e anche di come sono andate.
In ogni caso questa volta una cosa e' certa...martedi' sara' un altro giorno.
Se non sara' la notte della Repubblica.

Anonimo ha detto...

CONDANNATI, PRESCRITTI, INDAGATI, IMPUTATI E RINVIATI A GIUDIZIO
Fonte “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez
1
CONDANNATI, PRESCRITTI, INDAGATI, IMPUTATI E RINVIATI A GIUDIZIO
Fonte “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez
CONDANNATI, PRESCRITTI, INDAGATI, IMPUTATI E RINVIATI A GIUDIZIO
Fonte “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez
2
Popolo delle Libertà (56)
Abrignani Ignazio (FI): Avvocato, ex capo della segreteria di Claudio Scajola, è indagato a Milano per dissipazione postfallimentare
nelle indagini sulla bancarotta della Cit, l’agenzia di viaggi dello Stato di cui era commissario straordinario. La Cit
è stata acquista dall'imprenditore campano Gerardo Soglia (pure lui candidato per la Pdl, non si sa se anch’egli indagato oppure
no), indicato come uno degli imprenditori che dovrebbe far parte della fantomatica cordata Berlusconi per l’acquisto di
Alitalia.
Balletto Sandro (FI): Ex presidente della Provincia di Cagliari, è stato condannato in primo grado nel 2006, con rito
abbreviato, a 10 mesi di reclusione per danneggiamento aggravato e alcune contravvenzioni alle leggi di tutela ambientale, in
relazione al rifacimento della spiaggia di Cagliari, il “Poetto”. Il Tribunale gli ha inflitto anche una provvisionale
immediatamente esecutiva di 100 mila euro da versare al Demanio, 1 anno di interdizione dai pubblici uffici e la condanna al
ripristino ambientale.
Berlusconi Silvio (FI): 2 amnistie (falsa testimonianza P2 e falso in bilancio Macherio); 1 assoluzione dubitativa (corruzione
Gdf, falso bilancio Medusa); 1 assoluzione piena (corruzione giudici Sme-Ariosto); 2 assoluzioni per depenalizzazione del
reato da parte dello stesso imputato (falsi in bilancio All Iberian, Sme-Ariosto); 8 archiviazioni (6 per mafia e riciclaggio, 2 per
concorso in strage); 6 prescrizioni (finanziamento illecito a Craxi con All Iberian; falso in bilancio Macherio; falso in bilancio
e appropriazione indebita Fininvest; falso in bilancio Fininvest occulta; falso in bilancio Lentini; corruzione giudiziaria
Mondadori); 3 processi in corso: Telecinco (falso bilancio, frode fiscale, violazione antitrust spagnola), caso Mills (corruzione
giudiziaria), diritti Mediaset (appropriazione indebita, falso bilancio, frode fiscale), Saccà (corruzione); 1 indagine in corso
(istigazione alla corruzione di alcuni senatori).
Bergamini Deborah (FI): La sua posizione è al vaglio della Procura di Roma, cui i pm di Milano hanno trasmesso il fascicolo
relativo all’ipotesi di interruzione di pubblico servizio, in concorso con l’allora dg Rai Flavio Cattaneo, per aver ritardato le
notizie sui risultati elettorali delle regionali 2005, molto negativi per il governo Berlusconi.
Berruti Massimo Maria (FI): Condannato in via definitiva a 8 mesi per favoreggiamento, per aver depistato nell’estate del
1994 le indagini sulle tangenti Fininvest alla Guardia di Finanza dopo una visita a Berlusconi a Palazzo Chigi.
Brancher Aldo (FI): Condannato in primo grado e in appello per falso in bilancio e finanziamento illecito al Psi, si salva in
Cassazione grazie alla prescrizione (per il secondo reato) e alla depenalizzazione del reato (il primo) da parte del suo stesso
governo. Indagato a Milano per ricettazione nell’indagine sulla scalata di Fiorani (Bpl) all’Antonveneta: la Procura trova un
conto alla Banca Popolare di Lodi intestato alla moglie di Brancher con un affidamento e una plusvalenza sicura di 300mila
euro in due anni.
Briguglio Carmelo (FI): Nel 1999 viene rinviato a giudizio per abuso d’ufficio e truffa alla Regione e all’Unione europea
nell’inchiesta della Procura di Palermo su presunti finanziamenti regionali e comunitari girati a tre società «amiche» per corsi
di formazione professionale. Il processo viene poi trasferito per competenza a Messina, dove i giudici annullano il precedente
decreto di rinvio a giudizio e ripartono praticamente da zero. Ma il tour non è finito, perché nel gennaio 2003 il gip messinese
dichiara prescritta una parte delle accuse, e dirotta quelle rimaste (truffa e falso) a Reggio Calabria, in quanto fra gli indagati
c’è anche un giudice di pace di Messina. E a Reggio Briguglio viene assolto nel 2006.
Camber Giulio (FI): Condannato nel 2007 dalla Corte d’appello di Trieste a 8 mesi di reclusione (con rito abbreviato e sconto
di un terzo della pena) per millantato credito nell’ambito del crac Kreditna Banka, l’istituto di credito della minoranza slovena
fallita nel 1997: nel novembre 1994 avrebbe ricevuto 100 milioni di lire dai vertici dell’istituto, garantendo loro un intervento
politico per salvarlo dalla bancarotta. Intervento poi mai compiuto. Infatti la banca fallì.
Cantoni Giampiero (FI): Ha patteggiato 2 anni di reclusione complessivi prima per corruzione (con risarcimento di 800
milioni di lire) e poi per concorso nella bancarotta fraudolenta del gruppo Mandelli.
Catone Giampiero (Dc Autonomie): arrestato a Roma nel 2001 per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata,
falso, false comunicazioni sociali e bancarotta fraudolenta pluriaggravata (due bancarotte da 25 miliardi di lire l’una e 12
miliardi di finanziamenti a fondo perduto ottenuti dal ministero dell’Industria – secondo l’accusa – con carte e perizie false), è
stato rinviato a giudizio. Così come all’Aquila, sempre per bancarotta fraudolenta (fallimento dell’Abatec, azienda di Chieti da
lui stesso amministrata, che avrebbe dovuto produrre macchinari ad alta tecnologia per la lavorazione dei pannolini, ma fu
dichiarata fallita dopo un aumento di capitale deliberato prim’ancora che fossero sottoscritte le quote sociali). La stessa Procura
dell’Aquila ha chiuso un’altra indagine a carico di 44 persone, fra cui Catone, su una presunta mega-truffa ai danni della
multinazionale Merker e di diverse banche, tra le quali Intesa. Qui Catone è indagato per estorsione, insieme al fratello Mario,
dipendente di Banca Intesa, per aver spillato 118mila euro ad alcuni dirigenti Merker, millantando interventi politici per
risolvere i guai finanziari del gruppo.
Ciarrapico Giuseppe (FI): 5 condanne definitive, una in primo grado e una serie impressionante di arresti e procedimenti
penali. Nel 1973 la Corte d’Appello di Roma conferma la sentenza del Tribunale di Cassino e lo condanna per truffa aggravata
e continuata ai danni di Inps, Inail e Inam per non aver registrato sui libri paga gli stipendi dei dipendenti. La Cassazione
conferma la truffa, ne dichiara prescritta una parte e incarica la Corte d’appello di rideterminare la pena per l’altra. Nel 1974
altra condanna: il pretore di Cassino gli infligge una multa di 623.500 lire per aver violato per quattro volte la legge che tutela
“il lavoro dei fanciulli e degli adolescenti”:sentenza confermata in Cassazione. Nel marzo ’93 viene arrestato a Roma per lo
CONDANNATI, PRESCRITTI, INDAGATI, IMPUTATI E RINVIATI A GIUDIZIO
Fonte “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez
3
scandalo Safim Leasing- Italsanità (per vari miliardi di lire avuti dalla Safim Factor scontando titoli di credito inesistenti dopo
aver affittato suoi immobili a Italsanità): nel 1995 viene condannato con rito abbreviato a 1 anno per falso in bilancio e truffa,
pena poi confermata in appello e in Cassazione. Aprile ’93: Di Pietro lo fa di nuovo arrestare per una stecca di 250 milioni di
lire versata al segretario del Psdi Antonio Cariglia su richiesta di Andreotti. “Era vero, li diedi per arruolare Domenico
Modugno alle feste dei socialdemocratici”, dirà lui anni dopo. Passa un mese e torna dentro, stavolta per un presunto miliardo
alla Dc andreottiana nello scandalo delle Poste. A giugno, condanna in primo grado a 6 mesi per diffamazione: aveva affisso a
Fiuggi un manifesto in cui dava a un consigliere comunale del “mentitore diffamatore mestatore”. Nel 1997 la Procura di
Roma lo fa rinviare a giudizio per peculato, abuso e falso nella sua attività di re delle acque minerali: secondo il pm Maria
Cordova, mentre era custode giudiziario dell’Ente Fiuggi, Ciarrapico omise di versare 20 miliardi al Comune e si appropriò di
somme di denaro per spese pubblicitarie, interessi passivi e acquisto di beni capitalizzati, rinnovando il contratto di vendita
dell’acqua Fiuggi a una sua società che offriva prezzi inferiori rispetto a un’altra (danneggiando il Comune, che percepiva un
tot a bottiglia). Nel 1995 viene condannato con rito abbreviato per falso in bilancio delle Terme Bognanco. Ma questi processi
finiscono in nulla. Nel 1998, però, arriva la mazzata: condanna in Cassazione a 4 anni e 6 mesi per la bancarotta fraudolenta
del Banco Ambrosiano. La sua “Fideico”, nel 1982, aveva ottenuto dalla Banca di Roberto Calvi e della P2 un improvviso
aumento della linea di credito da 4 a 39 miliardi, restituendo solo le briciole. Nel 1999, il kappaò: la quinta condanna definitiva
a 3 anni per il crac da 70 miliardi della società che controllava la “Casina Valadier”, il palazzetto liberty romano trasformato in
ristorante. Ma il Ciarra, pur dovendo scontare 7 anni e mezzo, non finisce in carcere: grazie all’età e agli acciacchi, ottiene
l’affidamento ai servizi sociali. Intanto i processi avanzano, con qualche botta di fortuna. Nel ’99, condannato in appello per
emissione di assegni a vuoto, il nostro eroe è assolto in Cassazione perchè il reato è stato appena depenalizzato. Nel 2000 cade
in prescrizione la condanna in primo grado per violazione della legge sulle assunzioni obbligatorie di invalidi. Nel 2001,
condanna in primo grado a Perugia per abuso d’ufficio insieme al giudice fallimentare di Frosinone che nel ’93 regalò
l’amministrazione controllata alla sua capogruppo “Italfin 80” in crisi nera, evitandogli il crac: reato poi estinto per
prescrizione. Intanto lui s’è dato alle cliniche private. E anche in quel ramo riesce a dare lavoro alla Giustizia. Nel 2002 il
Tribunale di Roma lo condanna a 1 anno e 8 mesi per truffa e violazione della legge sulle trasfusioni: insieme ad alcuni
dirigenti della “Quisisana”, avrebbe imposto a una cinquantina di pazienti sottoposti a trasfusioni parcelle gonfiate per 3-400
mila lire l’una. E nel 2005 è rinviato a giudizio per ricettazione nella vecchia vicenda delle tangenti al ministero delle Poste.
Ma ci sono pure questioni recentissime, come quella che lo investe per la sua ultima vocazione: editore di giornali locali,
undici “cocoperative” tra la Ciociaria e il Molise, finanziati dallo Stato. Del novembre 2007, il Ciarra è indagato a Roma per
truffa ai danni di Palazzo Chigi: pare che tra il 2002 e il 2005 abbia incassato il doppio dei contributi dovuti, attestando
falsamente che le società “Editoriale Ciociaria Oggi” e “Nuova Editoriale Oggi” hanno una gestione separata. In attesa di
sapere come stanno le cose, il Gip gli ha sequestrato i 2,5 milioni che stavano arrivando dalla Presidenza del Consiglio. Intanto
il fisco italiano attende che il Ciarra versi 1,495 milioni di euro di tasse mai pagate. E non è questo l’unico suo debito: tallonato
dai piccoli azionisti dell’Ambrosiano, risulta residente per l’Anagrafe in una camera e servizi annessa a un capannone
industriale dove ha sede la tipografia di “Ciociaria Oggi”, a Villa Santa Lucia, vicino a Montecassino. Dove sovente bussa
l’ufficiale giudiziario. Invano.
Comincioli Romano (FI): Imputato per le false fatture e i bilanci truccati di Publitalia, insieme a Dell’Utri e altri, chiede di
patteggiare 1 anno e 8 mesi, ottiene il consenso del pm, ma nel 1995 il Tribunale ritiene troppo bassa la pena concordata e
preferisce processarlo: mossa incauta, visto che poi la Cdl, anche col suo voto, abroga di fatto il falso in bilancio, riducendo le
pene al lumicino e abbreviando le scadenze della prescrizione. A quel punto la IV sezione del Tribunale fa ricorso alla Corte di
giustizia europea e alla Corte costituzionale per l’incostituzionalità della legge. Ma la Corte europea rimanda al mittente
l’eccezione, mentre la Consulta tarda a rispondere e quando il processo riprenderà, i reati saranno comunque prescritti. Nel
febbraio 2008, alla vigilia della fine della legislatura, la giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato respinge al mittente
la richiesta di autorizzazione (inoltrata dal gip di Milano Clementina Forleo) a usare le sue telefonate intercettate con l’amico
Stefano Ricucci a proposito della scalata al «Corriere della Sera».
De Angelis Marcello (An): Condannato in via definitiva a 5 anni di carcere (di cui 3 scontati in carcere) per banda armata e
associazione sovversiva come dirigente e portavoce del gruppo neofascista Terza Posizione, fondato da Roberto Fiore,
Gabriele Adinolfi e Ciccio Mangiameli.
De Gregorio Sergio (FI-Italiani nel Mondo): Dal giugno 2007 è indagato dalla Procura antimafia di Napoli per i reati di
riciclaggio e favoreggiamento della camorra. Nel febbraio 2008 è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di
Roma per il reato di corruzione. Entrambe le indagini nascono in Campania, dove la Guardia di finanza scopre, durante una
perquisizione a carico di Rocco Cafiero detto «’o Capriariello», ritenuto un componente del clan Nuvoletta, una serie di
assegni firmati??? o girati proprio da De Gregorio. I finanzieri, tra le carte del senatore, scoprono anche un accordo fra
l’associazione Italiani nel mondo e il coordinatore forzista Sandro Bondi, in cui si dà conto dell’impegno finanziario
concordato tra le parti (si parla di 500 o 700mila euro), delle quote già consegnate e quelle da fornire con cadenza mensile. I
magistrati sospettano che sia il prezzo pagato per convincere il senatore ad abbracciare il centrodestra. E trasmettono
l’inchiesta per competenza da Napoli a Roma.
Del Pennino Antonio (FI-Pri): Ha patteggiato in tutto 2 anni di reclusione per vari finanziamenti illeciti legati a
Tangentopoli: nel 1994, 2 mesi e 20 giorni per una mazzettina di 10 milioni di lire da Enimont; poi 1 anno 8 mesi e 20 giorni
per le tangenti sugli appalti della Metropolitana milanese: pochi mesi, infine, per i finanziamenti illeciti dall’Assolombarda.
Nel 2000 Del Pennino chiede di patteggiare anche per le tangenti sulle forniture di autobus all’Atm, ma il Tribunale respinge la
richiesta perché la pena proposta è troppo bassa: così i giudici lo processano per corruzione e alla fine lo salva la prescrizione.
CONDANNATI, PRESCRITTI, INDAGATI, IMPUTATI E RINVIATI A GIUDIZIO
Fonte “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez
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Dell’Utri Marcello (FI): Condannato definitivamente a Torino a 2 anni e 3 mesi per false fatture e frodi fiscali nella gestione
di Publitalia (reato per cui fu arrestato per 18 giorni nel maggio 1995 e poi patteggiò la pena in Cassazione); condannato in
primo grado e in appello a Milano a 2 anni per tentata estorsione mafiosa insieme al boss trapanese Vicenzo Virga ai danni
dell’imprenditore Vincenzo Garraffa; condannato in primo grado a Palermo a 9 anni per concorso esterno in associazione
mafiosa; salvato dall’immunità parlamentare dalla richiesta di arresto avanzata nel 1999 dai giudici di Palermo in un processo
per calunnia aggravata contro alcuni pentiti (processo chiuso in primo grado con l’assoluzione e ora in fase di appello).
De Luca Francesco (Dc Autonomie): Deputato forzista uscente, ora accasato con la Dc di Rotondi, è indagato dalla Procura
di Milano per tentata corruzione in atti giudiziari. Dalle intercettazioni delle sue telefonate con l’avvocatessa del clan
camorristico dei Guida, molto attivo a Milano, gli inquirenti hanno scoperto che la donna si era rivolta a lui, nell’autunno del
2006, per aggiustare un processo a carico dei suoi clienti davanti alla V sezione della Cassazione. E gli aveva inviato un
appunto con gli estremi della “pratica” addirittura via fax, su un’utenza del Senato. De Luca rispose di averlo “dato a quella
persona”, che “sta per andare via” (dalla Cassazione), ma “chi lo sostituisce è un amico”. Quando gli inquirenti si rendono
conto che l’avvocatessa parla con un deputato, interrompono gli ascolti, come imposto dalla legge Boato, e chiedono alla
Camera l’autorizzazione a usare telefonate e tabulati. La giunta per le autorizzazioni della Camera decide di non decidere,
“concordando all’unanimità un rinvio dell’esame”. Così, intanto, viene sciolto il Parlamento e De Luca – che nega di aver mai
contattato magistrati di Cassazione e parla di “equivoco” - viene ricandidato alla Camera in un posto sicuro nelle liste del Pdl,
in Veneto1.
De Siano Domenico (FI): Ex sindaco di Lacco Ameno e capogruppo forzista alla Provincia di Napoli, è indagato dalla Procura
di Napoli nell’inchiesta sulla costruzione dell'approdo turistico del piccolo comune vicino a Ischia, sequestrato nell’estate del
2007. I magistrati indagano su di lui e su altri amministratori per reati che vanno dal peculato all’abuso d’ufficio, dal falso
materiale e ideologico al danneggiamento, dalla violazione di sigilli alla frode processuale, dalla distruzione di bellezze
naturali alla corruzione elettorale. De Siano è candidato col Pdl alla Camera.
Fabbri Luigi (FI): Condannato in appello per abuso d’ufficio a 4 mesi di reclusione. I fatti risalgono al 2000-2001, quando
Fabbri era contemporaneamente sindaco di Rivanazzano e consulente della Ghezzi Service, un’azienda classificata come
industria insalubre di prima classe. A quell’epoca Fabbri, nonostante gli esposti degli abitanti, poi confermati dai rapporti di
Asl e Arpa, non aveva ordinato i necessari controlli e non era intervenuto per bloccare l’attività della Ghezzi. Così almeno
sostiene l’accusa. Tutto questo, anche se l’uomo politico era al corrente, in virtù della sua consulenza come medico del lavoro,
della pericolosità della situazione.
Farina Renato (FI): Nel 2007 ha patteggiato una pena di 6 mesi di reclusione per favoreggiamento nel sequestro di Abu
Omar, l’imam egiziano rifugiato in Italia, sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003 dalla Cia con l’aiuto del Sismi, trasportato
nella base americana di Aviano e di lì deportato in Egitto, dove fu torturato per sette mesi. Farina, attivato dal Sismi per
depistare le indagini con notizie false e persino per scoprire che cosa sapesse del sequestro la Procura di Milano, accetta di
andare a «intervistare» i due procuratori aggiunti che se ne occupano, Armando Spataro e Ferdinando Pomarici. Non per
pubblicare le loro risposte sul suo giornale, ma per carpire loro informazioni utili sull’inchiesta e metterli fuori strada nelle
indagini. Per questi fatti e per i compensi in denaro (almeno 20 mila euro) ricevuti dal Sismi, Farina è stato anche espulso
dall’Ordine dei giornalisti, ma continua a scrivere su Libero con un contratto da impiegato.
Fasano Vincenzo (An): Ex assessore regionale di An, è stato coinvolto in due procedimenti penali relativi alla gestione delle
aree Asi di Battipaglia (Salerno). Assolto in appello dall’accusa di turbativa d’asta, per il quale era stato condannato a 1 anno
in primo grado; condannato a 2 anni per concussione il 16 ottobre 2007, pena peraltro indultata. La vicenda si riferisce a
richieste da parte di Fasano nei confronti di imprenditori che dovevano avviare un centro commerciale: di posti di lavoro,
appalti per la climatizzazione e la gestione dell'area carburanti. Candidato Pdl per il Senato in Campania.
Firrarello Giuseppe (FI): Arrestato e condannato in primo grado (il 13 aprile 2007) a Catania alla pena di 2 anni e 6 mesi di
reclusione per turbativa d’asta nel processo per le tangenti sulla costruzione del nuovo ospedale Garibaldi e del centro
residenziale per studenti universitari «Il Tavoliere». Il Tribunale ha trasmesso alla Procura una serie di atti perchè Firrarello
venga processato anche per concorso esterno in associazione mafiosa.
Fitto Raffaele (FI): Indagato a Bari per corruzione, falso e illecito finanziamento ai partiti, nel 2006 s’è salvato dalle manette
perché la Camera ha respinto la richiesta di autorizzazione ad arrestarlo inoltrata dai giudici di Bari. Nel dicembre 2007 la
Procura barese ha comunque chiesto il suo rinvio a giudizio per corruzione e illecito finanziamento. L’accusa riguarda presunte
tangenti versate a Fitto da Giampaolo Angelucci, re delle cliniche private (anche lui imputato a Bari), che gli avrebbe allungato
500mila euro per la sua lista alle elezioni regionali del 2005 (poi perdute contro Nichi Vendola) in cambio di favori illeciti per
vincere l’appalto da 198 milioni che gli ha consegnato le undici residenze sanitarie «assistite» dalla Regione Puglia.
Formigoni Roberto (FI): Imputato per abuso d’ufficio nel processo sui maneggi intorno alla fondazione Bussolera Branca.
Assolto in primo e secondo grado, s’è visto annullare la sentenza dalla Cassazione, che ha ordinato di rifare il processo
d’appello.
Galati Giuseppe (FI): Ex Udc recentemente passato a Forza Italia, è indagato a Catanzaro per associazione a delinquere,
truffa e violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete. Il pm Luigi De Magistris (nell’indagine «Poseidone», poi
avocata dal procuratore Mariano Lombardi) ipotizza che Galati facesse parte di un comitato d’affari che si occupava di spartire
tra i vari partiti i fondi pubblici stanziati dalla Regione e dall’Unione europea.
Girfatti Antonio Franco (FI): Arrestato e condannato in primo grado per ben due volte (nel 1997 e nel ’99) per gli scandali
legati al crac della Banca Massicana di Sessa Aurunca (fondata dal padre), di cui era direttore e amministratore, poi ceduta a
Intesa. La prima inchiesta ipotizza il peculato, per il quale Girfatti viene condannato dal Tribunale di Santa Maria Capua
Vetere nel 2006. La seconda è per associazione per delinquere, falso in bilancio e bancarotta in seguito al crac di due società,
CONDANNATI, PRESCRITTI, INDAGATI, IMPUTATI E RINVIATI A GIUDIZIO
Fonte “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez
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dalle quali Girfatti, insieme a due soci occulti, avrebbe sottratto diversi miliardi: Girfatti, da amministratore, avrebbe elargito
crediti a società di cui era socio occulto. Di qui la seconda condanna, stavolta dal Tribunale di Napoli, sempre nel 2006, ad altri
5 anni di carcere per la bancarotta fraudolenta della «Immobil Formia».
Giudice Gaspare (FI): Imputato a Palermo per associazione mafiosa, bancarotta fraudolenta aggravata e riciclaggio, nel 2006
è stato assolto in primo grado da tutte le accuse, salvo quella per bancarotta semplice, coperta però da prescrizione. Ma la
Procura, che aveva chiesto per lui una condanna a 15 anni, ha fatto ricorso in appello.
Grillo Luigi (FI): Nell’indagine sulle scalate bancarie del 2005, la Procura di Milano ha chiesto il suo rinvio a giudizio per
aggiotaggio per aver «contribuito a trasferire da Fazio a Fiorani informazioni riservate sull’iter di procedimenti di Bankitalia
nei confronti di Bpi» (la Popolare Italiana, ex Lodi, di Gianpiero Fiornai); e gli contesta inoltre un episodio di appropriazione
indebita («44mila euro nel 2005»). Nel 2006 Grillo, grazie alla prescrizione appena dimezzata dalla legge ex Cirielli, ha visto
cadere davanti al gip di Genova le accuse mosse contro di lui per una presunta truffa nella progettazione della Tav Milano-
Genova in concorso con dirigenti delle Fs e il costruttore Marcellino Gavio, sospettati di aver ottenuto illecitamente oltre 100
miliardi di lire per interventi di «conoscenza dell’assetto geologico dei terreni nella galleria Giovi».
Japicca Maurizio (FI): Arrestato nel 1995 come dirigente della Fininvest in Campania per presunti finanziamenti elargiti
tramite l’emittente Canale 8 – di cui Japicca era considerato l’amministratore di fatto - a politici campani a essa legati, tra i
quali Paolo Cirino Pomicino, Francesco De Lorenzo e Giulio Di Donato, viene rinviato a giudizio insieme ai tre presunti
beneficiari nel 1998. Le accuse vanno dalle false fatturazioni al falso in bilancio all’abuso d’ufficio (per le autorizzazioni
ottenute dal Comune di Casoria per erigere un ripetitore Fininvest) e ipotizzano che la Fininvest finanziasse due emittenti
locali, Canale 8 e Canale 7, gestite di fatto dai politici che, in cambio, si schieravano a favore della Fininvest in Parlamento in
occasione delle leggi sulla tv. Ma il processo si conclude con la prescrizione. Japicca sparisce dalla circolazione per un po’,
dopodichè riemerge come coordinatore regionale di Forza Italia imposto da Sandro Bondi al posto di Antonio Martusciello, tra
le proteste dei dirigenti locali del partito che lo definiscono “un pensionato del tutto estraneo al mondo politico e ignara della
realtà campana” e minacciano di andarsene. Poi naturalmente restano e Iapicca viene candidato dal Pdl alla Camera proprio a
Napoli.
La Malfa Giorgio (FI-Pri): Condannato definitivamente a 6 mesi per il finanziamento illecito della maxitangente Enimont:
nel 1992 incassò in nero 300 milioni Ferruzzi-Montedison.
Landolfi Mario (An): Ex ministro delle Telecomunicazioni e presidente della commissione parlamentare di Vigilanza sulla
Rai, è indagato in Campania per corruzione e truffa «con l’aggravante di aver commesso il fatto per agevolare il clan mafioso
La Torre» nell’ambito di un’inchiesta sui fratelli Orsi, due imprenditori casertani diventati i re dei rifiuti grazie al legame con
la camorra e alle relazioni politiche a destra e sinistra. Contro Landolfi gli investigatori hanno raccolto molte dichiarazioni. Al
centro di tutto ci sono i posti di lavoro. Quando i politici chiedevano, il contratto doveva spuntare fuori a tutti i costi. Spiega
Michele Orsi: “Circa il 70 per cento delle assunzioni poi operate erano inutili ed erano motivate per lo più da ragioni politicoelettorali,
richieste da Landolfi, Valente [il presidente del consorzio comunale, nda] e Cosentino [il coordinatore regionale di
Forza Italia, nda]... Molte delle assunzioni erano non solo inutili ma sostanzialmente fittizie, dato che questi non svolgevano
alcuna attività”. Questi «favori» poi diventavano voti. Raffaele Chianese, capo della segretaria di Landolfi - arrestato nel
dicembre del 2007 col segretario particolare dell’onorevole, Cosimo Chianese, per aver organizzato corsi professionali
fantasma in cambio di 250 mila euro di finanziamenti dall’Unione europea - raccomanda un uomo vicino alle cosche con
queste testuali parole: «Quello vale cento voti!». E Orsi replica promettendo il contratto: «Tieni presente che siamo vicini a te e
Mario per queste elezioni. Qualunque cosa...». Risposta: «Grazie, a buon rendere». Spiega un pentito: “Quasi tutte le persone
che a Mondragone lavorano per la nettezza urbana sono state raccomandate dal clan. Qualunque iniziativa volessero prendere i
lavoratori dovevano concordarla con il clan, compreso l’iscrizione al sindacato o iniziative di protesta. Mi risulta che nel corso
degli anni sono stati organizzati dalla cosca vari pranzi elettorali per cercare di far votare tutti i dipendenti della nettezza
urbana per una certa persona… Per le ultime politiche è stato organizzato un rinfresco a favore di Landolfi a cui pure hanno
partecipato tutti i dipendenti della nettezza urbana. In quest’ultima occasione il clan si è occupato soltanto di far andare tutti
all’incontro”. I consorzi che gestiscono i rifiuti sono espressione diretta dei partiti. Lo racconta Giuseppe Valente, numero uno
della società mista che si occupa di pulire diciotto comuni sul litorale Domiziano, che dopo l’arresto ammette di avere «assunto
la presidenza quale incarico squisitamente politico, previa intesa con i referenti politici, i parlamentari Landolfi, Cosentino e
Coronella [senatore e leader provinciale di An, nda]». Ma non si tratta di semplice lottizzazione. Dietro i consorzi oltre che la
politica c’è pure la camorra. Chianese, il «portaborse » di Landolfi, dice al telefono che prima nella società della nettezza
urbana «c’erano ventidue assunti ma dieci erano camorristi. Non lavoravano, si pigliavano solo lo stipendio». Il seguito
dell’intercettazione è anche peggiore: «Quanti ce ne possono servire per pulire Mondragone? Trentacinque a esagerare. Invece
ora ce ne stanno 86, chi li deve pagare?». Lo Stato però davanti al dilagare della camorra sembra inerte. Dalla Prefettura di
Caserta – dicono gli atti della Procura – le informative di polizia arrivavano direttamente nelle mani sbagliate. E se si cercava
di applicare le misure minime di legge, come l’obbligo di certificato antimafia per gli appalti, c’era sempre un parlamentare
pronto a trovare una scorciatoia. Spiega ancora Orsi: “Quanto alle mie richieste rivolte ai politici di interessarsi per il rilascio
della certificazione antimafia, faccio presente che sollecitai direttamente l’onorevole Cosentino e – tramite Valente – Mario
Landolfi. Cosentino mi diede assicurazioni sul fatto che si sarebbe interessato: ricordo che questi ebbe a chiamare
telefonicamente, innanzi a me, il dottor Provolo [il vice-prefetto, nda] con il quale prese un appuntamento per avere dei
chiarimenti”. E Landolfi? “Chianese ci disse di aver ricevuto da Landolfi l’indicazione proveniente dalla Prefettura...
sottolineando che grazie a lui Landolfi si era recato presso la Prefettura per perorare il rilascio della certificazione antimafia”.
Dagli atti spunta poi un dialogo sconcertante. Sergio Orsi, uno dei re dei rifiuti, si fa avanti offrendo «amicizia». E Chianese
replica: «Mario i soldi se li può prendere solo da me, e non se li può prendere da nessun altro, quindi è inutile...». Poi precisa:
CONDANNATI, PRESCRITTI, INDAGATI, IMPUTATI E RINVIATI A GIUDIZIO
Fonte “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez
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«Lui soldi non ne piglia... Cioè, i soldi che danno per fare l’attività. Finanzia il partito... Io me ne avvantaggio dal partito,
perché io prendo un incarico... e giustamente devo dare un contributo...». A quel punto il portaborse spiega: «Tu puoi
partecipare... se tu devi prendere un appalto per un lavoro, anziché darlo ad un altro, lo dai a me... È un contributo anche
questo...».
Lehner Giancarlo (FI): Per alcuni suoi articoli, e in particolare per un pamphlet calunnioso in cui accusava addirittura i
magistrati di Mani Pulite di «attentato a organo costituzionale» (cioè a Berlusconi), un reato da ergastolo, Lehner è stato
condannato per diffamazione dal Tribunale di Trento.
Malossini Mario (FI): Arrestato nel 1995 e più volte indagato, è stato condannato definitivamente a 1 anno per ricettazione
nell’inchiesta sulle tangenti dell’Autobrennero; condannato per concussione in primo e secondo grado, si è visto derubricare il
reato in corruzione dalla Cassazione che l’ha dichiarato prescritto.
Martinat Ugo (An): Indagato dal 2 maggio 2005 a Torino, nella sua veste di viceministro delle Infrastrutture, per turbativa
d’asta e abuso in atti d’ufficio a proposito degli appalti per l’alta velocità ferroviaria Torino-Lione e per due strade costruite in
vista delle Olimpiadi invernali di Torino 2006. Un rapporto della Dia, trasmesso dalla Guardia di finanza ai pm Francesco
Saluzzo, Paolo Toso e Cesare Parodi, parla di intercettazioni e definisce Martinat «soggetto supervisore per l’aggiudicazione di
varie gare d’appalto e per l’assegnazione di collaudi».
Mastrullo Angiolino (FI): Già socialista, poi forzista, ex portaborse del sindaco di Torino Maria Magnani Noya (Psi) e
dell’assessore Aldo Olivieri (Psi), fu arrestato una prima volta negli anni 80 per lo scandalo delle forniture di carni alle Usl
piemontesi, e poi assolto; di nuovo arrestato il 22 maggio 1995 per corruzione e falso in relazione a una tangente da 20 milioni
chiesta e ottenuta nel 1990 da un imprenditore farmaceutico, ha patteggiato la pena. Poi è divenuto il braccio destro del
coordinatore piemontese di Forza Italia, Guido Crosetto. E’ candidato Pdl alla Camera in Piemonte-1.
Matteoli Altero (An): Imputato a Livorno per favoreggiamento verso l’ex prefetto di Livorno, che avrebbe avvertito di
indagini e intercettazioni in corso su uno scandalo di abusi edilizi all’isola d’Elba, consentendo a lui e ad altri indagati di
inquinare le prove e di distruggere carte e addirittura computer, con gravi danni per le indagini. Il processo è iniziato il 20
ottobre 2006. Ma il 17 maggio 2007 la Camera l’ha bloccato (394 voti favorevoli, 2 contrari e 32 astenuti), sollevando un
conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato alla Corte Costituzionale contro il Tribunale dei ministri che, spogliandosi del
caso in quanto Matteoli è accusato come comune cittadino e non come ex ministro, non ha ritenuto di chiedere alla Camera
l’autorizzazione a procedere prevista per i ministri accusati di reati commessi nell’esercizio delle proprie funzioni. Così il
processo, in attesa della Consulta, si ferma.
Messina Alfredo (FI): Storico dirigente Fininvest e Mediaset, più volte indagato insieme al Cavaliere e ai suoi cari, ora è
vicepresidente di Mediolanum ed è sotto inchiesta a Milano (la Procura ha da poco depositato gli atti a fine indagini) per
favoreggiamento nella bancarotta fraudolenta dell’Hdc del sondaggista del Cavaliere, Luigi Crespi. Nel 2004 Crespi chiede a
Mediaset di restituirgli 500 mila euro da lui anticipati a Telelombardia e Antenna3 per “risarcirli” del danno subìto dalla
fornitura di programmi a Italia 7 Gold da parte di Mediaset. La richiesta, tramite Deborah Bergamini, viene inoltrata a
Messina, che prende appuntamento per il 17 luglio con Paolo Del Bue, presidente della Arner Bank luganese, a cui chiede di
“prepararmi una di quelle cose”. Cioè, verosimilmente, i contanti. Perché parte della somma – secondo la Guardia di Finanza -
dev’essere versata a Crespi in contanti a Lugano e in nero da Messina e dal suo avvocato, Giorgio Perroni. Il giorno della
prevista trasferta in Svizzera, il 16 luglio 2004, gli investigatori milanesi – che intercettano i protagonisti – si preparano a
pedinarli a distanza. Messina va a prendere Perroni a Roma, dove incontra anche l’avvocato del Cavaliere, Niccolò Ghedini.
Poi però, mentre è già in viaggio verso Fiumicino, riceve una telefonata da Palazzo Chigi: è Valentino Valentini, capo della
segreteria del premier Berlusconi. Che lo richiama indietro per “un documento da consegnare”. Messina torna indietro e subito
disdice l’appuntamento con Del Bue. Qualcuno, evidentemente, ha fatto una soffiata sul pedinamento in corso. E la consegna
“salta”. “Purtroppo – dice l’avvocato di Crespi, che segue la pratica, al sondaggista - “(Messina o Perroni, ndr) ha avuto un
forte casino. Non è potuto andare dove doveva andare”. Messina è candidato Pdl al Senato in Lombardia.
Nania Domenico (An): Arrestato per 10 giorni e poi condannato in via definitiva a 7 mesi per lesioni personali legate ad
attività violente nei gruppi giovanili di estrema destra (fatti dell’ottobre ’69, sentenza emessa nel 1977 e divenuta definitiva nel
1980); condannato in primo grado per gli abusi edilizi nella sua villa di Barcellona Pozzo di Gotto e salvato in appello dalla
prescrizione. Nemmeno il condono edilizio varato dal governo Berlusconi e votato anche da lui è riuscito a sanare la sua villa
abusiva con piscina, costruita in spregio delle leggi urbanistiche (legge 47/1985, articolo 20) e anche di quelle antisismiche
(legge 64/1974 sulla necessaria autorizzazione del Genio civile). Anche perché la sanatoria berlusconiana prevedeva il
pagamento di una serie di oblazioni che Nania non ha versato in tempo utile. Non male, per un ex sottosegretario ai Lavori
pubblici.
Nessa Pasquale (FI): Imputato a Bari per concussione, il 18 luglio 2005 scampa all’arresto nella sua città solo perché
parlamentare e dunque intoccabile. Invece il suo presunto complice in una storia di presunte tangenti, l’ingegner Camillo
Dell’Anno (dirigente del settore urbanistico del comune di Martina Franca), viene subito incarcerato con la stessa accusa. Sono
entrambi accusati di essersi spartiti nel dicembre 2003 una mazzetta di circa 100mila euro per un’autorizzazione edilizia,
dall’Itacasa Immobiliare Srl, società che aveva chiesto di realizzare a Martina Franca un fabbricato per abitazioni civili e locali
commerciali. Gli stessi amministratori della ditta denunciarono a suo tempo di essere stati costretti a pagare la tangente per
ottenere le necessarie autorizzazioni dal comune. Il gip Fiore chiede al Senato l’autorizzazione ad arrestare anche Nessa, ma
non ha mai ricevuto risposta. Comunque la Procura ha chiesto il suo rinvio a giudizio.
Paravia Antonio (FI): Imprenditore ed ex presidente di Assindustria a Salerno, viene arrestato nel 1995 per un giro di tangenti
nella sanità a Napoli. Secondo il pm Nunzio Fragliasso, Paravia avrebbe versato quasi 100 milioni di lire a funzionari e
CONDANNATI, PRESCRITTI, INDAGATI, IMPUTATI E RINVIATI A GIUDIZIO
Fonte “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez
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dirigenti di una Usl per l’appalto del servizio di ascensori e montacarichi. Ma il 16 dicembre 2004 è scattata la prescrizione.
Candidato Pdl per il Senato in Campania.
Papa Alfonso (FI): Magistrato napoletano in aspettativa, vicecapo di gabinetto del ministero della Giustizia sotto i ministeri
Castelli e Mastella, viene indagato dal Tribunale dei ministri di Roma per abuso d’ufficio patrimoniale per alcune consulenze
“facili” insieme allo stesso castelli e ad altri dirigenti di Via Arenula. Ma si salva dal processo grazie al voto del Senato, che
nel dicembre 2007 respinge la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del ministro leghista e dei suoi
collaboratori, regalando l’immunità parlamentare anche a quelli che parlamentari non sono. Come, appunto, Papa. Che viene
prontamente candidato dal Pdl in Campania.
Pecorella Gaetano (FI): Imputato a Brescia per favoreggiamento nelle stragi di piazza Fontana e piazza della Loggia: nel
2007, dopo cinque anni di indagini, la Procura ha chiesto il suo rinvio a giudizio con l’accusa di aver corrotto un pentito di
Ordine nuovo, Martino Siciliano, testimone-chiave nei processi per le due stragi nere, perché ritrattasse le sue accuse contro
Delfo Zorzi, cliente di Pecorella, indicato come l’autore materiale del primo eccidio e coinvolto anche nel secondo. Ad
accusare Pecorella è lo stesso Siciliano, il quale sostiene che Zorzi gli avrebbe versato 115 mila dollari tramite il suo ex
difensore Fausto Maniaci, dopo un presunto accordo con Pecorella, legale di Zorzi (all’epoca latitante in Giappone). Siciliano
viene arrestato il 10 giugno 2002 con l’accusa di aver intascato 5.000 dollari – primo anticipo dei «500mila promessi» – in
cambio della ritrattazione.
Pittelli Giancarlo (FI): Indagato a Catanzaro per associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e “appartenenza a
loggia massonica segreta o struttura similare” e a Salerno per rivelazione di segreto, diffamazione e calunnia nei confronti del
pm De Magistris, e pare anche per corruzione giudiziaria. L’indagine a suo carico è quella denominata «Poseidone» e avviata
da De Magistris sui finanziamenti europei milionari per alcuni depuratori mai realizzati in Calabria. Pittelli, oltre a essere
l’avvocato difensore di numerosi indagati, viene inquisito lui stesso quando il magistrato trova traccia di un suo versamento di
100 mila euro sui conti di Fabio Schettini, segretario del commissario europeo Franco Frattini (FI), anche lui sotto inchiesta
insieme a decine di altri politici, imprenditori, amministratori e professionisti. Ma l’inchiesta viene tolta al pm titolare dal suo
capo, Mariano Lombardi, amico intimo di Pittelli (il figliastro del procuratore è socio in affari del sen. avv.) e alla fine la
Procura chiede l’archiviazione per Pittelli. Il quale però rimane indagato a Catanzaro.
Proietti Cosimi Francesco (An): Indagato a Potenza e poi a Roma per corruzione, ha visto la sua posizione finire in archivio,
ma solo in parte. Nel 2006 viene coinvolto nello scandalo degli affari sporchi intorno al casinò di Campione d’Italia che porta
all’arresto a Potenza di Vittorio Emanuele di Savoia e del portavoce di Fini, Salvatore Sottile. Il suo ruolo – secondo il gip
Alberto Iannuzzi, che firma le ordinanze di custodia cautelare – sarebbe quello di intermediario per affari milionari fra il clan
del «principe» e i Monopoli di Stato. Lo scandalo infatti nasce dai nullaosta emessi dai Monopoli per legalizzare i videogiochi
illegali. Il signor Savoia si rivolge al faccendiere Achille De Luca, che contatta un commercialista romano amico di Sottile. E
Sottile coinvolge Proietti Cosimi, il quale a sua volta raggiunge due dirigenti dei Monopoli per mandare in porto l’affare. De
Luca consegna le mazzette negli uffici dei Monopoli e poco dopo arrivano ben quattrocento nullaosta. Secondo il gip, il
segretario di Fini gestisce «un potere enorme» e lo usa come «un utile e infallibile strumento per perseguire e realizzare il
proprio tornaconto». Ma i giudici di Roma archiviano tutto. In un altro filone d’inchiesta, il gip potentino raccomandava alla
Procura capitolina di scandagliare «gli affari gestiti in comune da Francesco Proietti Cosimi e Daniela Di Sotto», la moglie di
Fini, perché «meritano un sicuro, ulteriore approfondimento investigativo». L’uomo e la donna avrebbero intrecciato una «fitta
rete di affari, a tratti poco chiari (...), fondamentalmente incentrati sui proventi derivanti dalle gestione di due strutture sanitarie
private, Panigea ed Emmerre, la prima delle quali offre prestazioni anche in regime di convenzione col Servizio sanitario
nazionale». In una telefonata intercettata, Francesco e Daniela parlano dell’«interessamento» della signora Fini presso l’allora
governatore del Lazio, Storace, «affinché il poliambulatorio Panigea operasse in regime di convenzione l’esecuzione di esami
clinici (tac e risonanza magnetica) particolarmente costosi». Su questa vicenda, l’inchiesta è ancora in corso a Roma.
Russo Paolo (FI): Ex presidente della commissione parlamentare di inchiesta sui rifiuti in Campania, è stato indagato dalla
Dda di Napoli per concorso esterno in associazione mafiosa, nell’ambito di indagini sulla camorra del Nolano per i suoi
rapporti con un imprenditore vicino, secondo gli inquirenti, ai clan della zona. Ma alla fine la Procura ha chiesto
l’archiviazione, almeno per questa accusa. Russo resta però indagato nello stesso procedimento per violazione della legge
elettorale. Candidato Pdl alla Camera in Campania.
Scapagnini Umberto (FI): Il 26 ottobre 2007 il pm catanese Francesco Puleio ha chiesto la sua condanna a 2 anni e 10 mesi di
reclusione per abuso d’ufficio e violazione della legge elettorale. Tre giorni prima delle comunali del 2005, Scapagnini e la sua
giunta approvarono due delibere con cui si sospendeva la riscossione dei contributi previdenziali dalle buste paga dei 4000
dipendenti del municipio. La scelta, ufficialmente giustificata come un risarcimento per i danni subiti dai lavoratori a causa di
un’eruzione dell’Etna che aveva ricoperto la città di cenere nera, aveva fatto sì che i dipendenti si fossero trovati in busta paga
somme varianti tra i 300 e i 1000 euro che ora dovranno essere restituiti a rate senza interessi in undici anni. Scapagnini è pure
indagato a Catania per abuso d’ufficio aggravato per i parcheggi sotterranei in costruzione nella città etnea.
Scelli Maurizio (FI): ex commissario straordinario della Croce rossa italiana, già fondatore del partito centrista “Italia di
nuovo” (“Né con Prodi né con Berlusconi”, 2006), sospettato di aver intermediato il riscatto per la liberazione di alcuni ostaggi
in Irak, per esempio le “due Simone”, è accusato dalla Procura militare di Roma e dalla Corte dei Conti di aver dirottato verso
altre destinazioni 17 milioni di euro destinati alla missione “Antica Babilonia” a Nassiriya “per interventi urgenti a favore della
popolazione irakena”. Che fine han fatto tutti quei quattrini sborsati dallo Stato tramite i ministeri degli Esteri e della Difesa
per alcuni ospedali da campo in Irak? Sarebbero stati - secondo l’accusa – “distratti per esigenze economiche interne alla Croce
rossa italiana” fra il 2003 e il 2006, invece di essere restituiti al governo. Di più: quando partì l’inchiesta, i vertici della Cri
CONDANNATI, PRESCRITTI, INDAGATI, IMPUTATI E RINVIATI A GIUDIZIO
Fonte “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez
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avrebbero tentato di nascondere la verità con “comunicazioni incomplete o non veritiere sulla effettiva utilizzazione del
contributo”. Scelli è candidato del Pdl alla Camera in Abruzzo.
Sciascia Salvatore (FI): Condannato definitivamente a 2 anni e 6 mesi per aver corrotto, nella sua qualità di manager
Fininvest (capo dei servizi fiscali del gruppo Berlusconi), alcuni ufficiali e sottufficiali della Guardia di finanza affinchè
ammorbidissero le verifiche fiscali. L’inchiesta è quella aperta dal pool Mani Pulite nella primavera del 1994, in seguito alle
confessioni di alcuni finanzieri a proposito di quattro tangenti da circa 100 milioni di lire ciascuna pagate dal gruppo Fininvest
perché chiudessero gli occhi nei blitz tributari nelle società Mediolanum, Mondadori ed Edilnord.
Scotti Vincenzo (Mpa): Ex ministro democristiano dei Beni culturali, del Lavoro, della Protezione civile, dei Rapporti
comunitari, degli Interni, degli Esteri, con 7 legislature alle spalle, più volte indagato per corruzione a Napoli (assolto nello
scandalo della Nettezza urbana e in quello dei Mondiali di Italia 90, salvato dalla prescrizione in quello degli appalti per la
ricostruzione post-terremoto), rinviato a giudizio per peculato e abuso d’ufficio in due tranches dello scandalo Sisde (anch’esse
finite in prescrizione), è stato condannato almeno dalla giustizia contabile: la Corte dei Conti gli ha recentemente imposto di
risarcire allo Stato 2 milioni 995.450 euro, giudicandolo colpevole – insieme all’ex direttore del Sisde Alessandro Voci e a due
funzionari del Viminale – di aver fatto acquistare un palazzo a Roma con fondi riservati del Sisde a un prezzo gonfiato (10
miliardi di lire in più del giusto), per mettere da parte fondi neri. Scotti è capolista dell’Mpa in Campania per il Senato.
Simeoni Giorgio (FI): Indagato a Roma per associazione per delinquere e corruzione nello scandalo delle tangenti sulla sanità
nel lazio nato dalle confessioni di “Lady Asl”, per aver «usato il suo ruolo per appropriarsi di denaro pubblico in modo
reiterato» e di aver pure inquinato le prove, nel 2006 s’è salvato dall’arresto perché la Camera ha respinto la richiesta dei
giudici.
Speciale Roberto (FI): Ex comandante generale della Guardia di Finanza, è indagato dalla Procura militare di Roma per il
presunto utilizzo privato di mezzi della GdF. Il procuratore militare Antonino Intelisano ha tra l’altro acquisito un filmato delle
Fiamme Gialle, girato in una fredda mattina del febbraio 2005 a Passo Rolle, in Trentino Alto Adige, che documenta come
Speciale portò in montagna parenti e amici per una festa, utilizzando un Atr 42 a turboelica del Corpo, destinato al contrasto
del contrabbando e alle missioni umanitarie. La festa si sarebbe dovuta concludere con una mangiata di pesce fresco,
trasportato in casse caricate all’aeroporto di Pratica di Mare e spedite con volo militare. Spigole mai arrivate, ma solo per colpa
del maltempo. Un altro capitolo dell’indagine riguarda l’utilizzo dei fondi riservati della Guardia di finanza da parte del
generale. Speciale si difende così: «Come ogni anno ci siamo recati a Passo Rolle per chiudere le gare invernali della Guardia
di finanza, una cerimonia alla quale faceva da madrina come da prassi la moglie del comandante generale». Ma, stando a
quanto scritto dai giornali, la Procura militare ha accertato che l’ex comandante Speciale ha utilizzato l’Atr 42 in dotazione al
Corpo in occasione di almeno 45 week-end e che l’aereo, per suo ordine e a spese delle Fiamme gialle, era stato
«riconfigurato» negli hangar dell’aeroporto militare di Pratica di Mare, in modo da ospitare poltrone «business» per almeno
otto passeggeri. Costo per le casse dello Stato: 3.885,91 euro l’ora. Anche per questo la Procura della Corte dei Conti ha
avviato nei confronti del generale un procedimento di responsabilità per il danno erariale procurato dai suoi viaggi a scrocco al
Passo Rolle, chiedendogli il conto per almeno 32 mila euro di gite aviotrasportate con spigole d’alta quota, più il danno
d’immagine per il corpo delle Fiamme Gialle. Ironia della sorte: la Procura della Corte dei Conti è proprio l’ufficio dove il
governo Prodi avrebbe voluto dirottare il generale Speciale, dopo la rimozione da comando generale della Guardia di finanza.
Strano Nino (An): La Procura di Catania ha chiesto la condanna di Strano (lo stesso senatore che divorò mortadella nell’aula
di Palazzo Madama per festeggiare la caduta del governo Prodi) a 2 anni di reclusione insieme agli altri assessori della vecchia
giunta comunale Scapagnini, per abuso d’ufficio e violazione della legge elettorale. Nel 2005, tre giorni prima delle elezioni
comunali, Strano, gli altri assessori e il sindaco Scapagnini decisero di erogare una somma compresa tra i 300 e i 1000 euro ai
4.000 dipendenti del Comune (sospendendo il prelievo dei contributi previdenziali dalle buste paga) per «risarcirli» dai danni
causati da un’eruzione dell’Etna che aveva ricoperto la città di cenere nera.
Tomassini Antonio (FI): Medico chirurgo, amico personale di Silvio Berlusconi, è stato condannato in via definitiva dalla
Cassazione a 3 anni di reclusione per falso. Durante un parto, una bambina sua paziente nacque cerebrolesa, ma lui contraffece
e soppresse il partogramma. Nel 2001 Forza Italia lo candidò subito al Parlamento e lo nominò responsabile per la Sanità del
partito e presidente commissione Sanità del Senato. Nell’ultima legislatura era membro della Commissione parlamentare di
inchiesta sull’efficienza del sistema sanitario nazionale.
Tortoli Roberto (FI): Indagato dalla Procura di Arezzo per concorso in estorsione in uno scandalo che ruota intorno alla
costruzione di una multisala cinematografica ad Arezzo.
Valentino Giuseppe (An): Indagato nel 2004 dalla Dda di Catanzaro per i suoi presunti rapporti con l’avvocato Paolo Romeo,
condannato per la sua appartenenza alla ‘ndrangheta, ha visto la sua posizione finire in archivio. Ma è tuttoggi indagato a
Roma per favoreggiamento perché sospettato di aver rivelato a Stefano Ricucci le intercettazioni telefoniche in corso sulle
scalate a Bnl, Antonveneta e Corriere nell’estate del 2005.
Vizzini Carlo (FI): Condannato in primo grado a 10 mesi e salvato dalla prescrizione in appello per il finanziamento illecito di
300 milioni di lire dalla maxitangente Enimont; assolto dal Tribunale dei ministri di Roma dall’accusa di aver preso tangenti
quand’era ministro socialdemocratico delle Poste.
CONDANNATI, PRESCRITTI, INDAGATI, IMPUTATI E RINVIATI A GIUDIZIO
Fonte “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez
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Lega Nord (8)
Bossi Umberto: Condannato in via definitiva a 8 mesi di reclusione per 200 milioni di finanziamento illecito dalla
maxitangente Enimont; condannato in via definitiva per istigazione a delinquere e per oltraggio alla bandiera; indagato e
imputato in altri procedimenti penali. Il 16 dicembre 1999 la Cassazione l’ha condannato a 1 anno per istigazione a delinquere,
per aver incitato i suoi, in due comizi a Bergamo nel 1995, a «individuare i fascisti casa per casa per cacciarli dal Nord anche
con la violenza». Tremaglia, suo futuro collega ministro, l’aveva denunciato. Altra condanna definitiva nel 2007 a 1 anno e 4
mesi (poi commutati in 3.000 euro di multa, interamente coperti da indulto) per vilipendio alla bandiera italiana, per aver
dichiarato nel 1997: «Quando vedo il tricolore mi incazzo. Il tricolore lo uso per pulirmi il culo». Niente sospensione
condizionale della pena, che però è coperta da indulto (che cancella anche quelle pecunarie fino a 10 mila euro): insomma,
Bossi non pagherà nemmeno un euro. Inoltre ha un altro processo in corso per lo stesso reato, per aver detto, sempre nel 1997,
durante un comizio: «Il tricolore lo metta al cesso, signora... Ho ordinato un camion di carta igienica tricolore personalmente,
visto che è un magistrato che dice che non posso avere la carta igienica tricolore». Nel 2002 la Camera ha negato ai giudici
l’autorizzazione a procedere, ritenendo le espressioni rientranti nella libera attività parlamentare e dunque coperte da
insindacabilità; ma nel 2006 la Consulta ha annullato la delibera di Montecitorio, disponendo che Bossi sia processato come un
comune cittadino. Il Senatùr è invece uscito indenne dal lungo processo per resistenza a pubblico ufficiale, in seguito agli
scontri con la polizia che perquisiva, il 18 settembre ’96, la sede leghista di via Bellerio a Milano: condannato a 7 mesi in
primo grado e a 4 in appello, Bossi s’è visto annullare con rinvio la seconda condanna dalla Cassazione, che ha disposto un
nuovo processo d’appello. E qui, nel 2007, è stato assolto. Ancora aperto, invece, il processo di Verona per le camicie verdi
della cosiddetta Guardia nazionale padana costituita nel 1996: Bossi, con altri quarantaquattro dirigenti leghisti, deve
rispondere in udienza preliminare di attentato alla Costituzione e all’unità dello Stato, nonché di aver costituito una struttura
paramilitare fuorilegge. Ma, almeno in questo caso, rischia poco o nulla: allo scadere dell’ultima legislatura, la maggioranza di
centrodestra ha riformato i primi due reati (punibili ora solo in presenza di atti violenti), in modo da assicurarne la decadenza al
processo di Verona. L’ennesima legge ad personam. Una volta tanto non per il Cavaliere, ma per il Senatùr. Il procuratore di
Verona Guido Papalia, però, tiene duro sull’accusa residua di associazione paramilitare. Allora, nel 2007 la Camera regala
l’insindacabilità ai deputati imputati, tra i quali Bossi, Calderoli e Maroni, quasi che la Guardia Padana fosse un’«opinione». A
quel punto Papalia ricorre nuovamente alla Consulta con un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato, come ha già fatto
contro un analogo provvedimento impunitario adottato dal Senato per salvare Gnutti e Speroni.
Bragantini Matteo: Nel 2004 è stato condannato in primo grado a 6 mesi di carcere e a 3 anni d'interdizione dall'attività
politica, per istigazione all’odio razziale e propaganda di idee razziste. Nell’agosto-settembre 2001 la Lega Nord di Verona
aveva organizzato una campagna (“Firma anche tu per mandare via gli zingari dalla nostra città”) contro la comunità Sinta di
Verona. Nelle motivazioni, i giudici di primo grado scrivono che Bragantini e i suoi 6 coimputati, fra i quali l’attuale sindaco
leghista di Verona Flavio Tosi, hanno “diffuso idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale ed etnico e incitato i pubblici
amministratori competenti a commettere atti di discriminazione per motivi razziali ed etnici e conseguentemente creato… un
concreto turbamento alla coesistenza pacifica dei vari gruppi etnici nel contesto sociale al quale il messaggio era indirizzato”.
Il 30 gennaio 2007, la Corte d’appello di Venezia riduce la pena da 6 a 2 mesi, assolvendo i leghisti dall'istigazione all'odio
razziale, confermando la condanna per la propaganda razzista e i risarcimenti ai sette Sinti (2500 euro per ciascuno) e all’ente
morale Opera Nomadi (8 mila euro), costituitisi parte civile. Bragantini è ricandidato alla Camera per la Lega Nord nel
Veneto1.
Brigandì Matteo: Arrestato e condannato in primo grado il 24 novembre 2006 a 2 anni di reclusione dal Tribunale di Torino
per truffa aggravata ai danni della Regione Piemonte (a cui dovrà risarcire 255 mila euro): avrebbe, in veste di assessore
regionale al Legale, aver architettato un raggiro ai danni della Regione per regalare 6 miliardi di lire pubblici all’amico
imprenditore Agostino Tocci, titolare di una concessionaria di auto di lusso, a titolo di “rimborso” per inesistenti danni subiti
dalle alluvioni del 1994 e del 2000.
Calderoli Roberto: Indagato a Milano per ricettazione nell’inchiesta sulla Bpl di Giampiero Fiorani. Il quale sostiene di
averlo foraggiato per garantirsi l’appoggio politico della Lega durante il suo tentativo di scalata alla Banca Antonveneta: con il
suo sottosegretario Brancher, l’allora ministro delle Riforme si sarebbe spartito 200mila euro. Salvo per prescrizione nel
processo per i tafferugli con la polizia nella sede leghista di via Bellerio a Milano (resistenza a pubblico ufficiale), Calderoli è
scampato al processo in corso a Verona per le camicie verdi (attentato alla Costituzione e all’unità dello Stato, struttura
paramilitare fuorilegge) grazie a una legge ad personam e all’insindacabilità regalatagli dal Senato (contro cui però la Procura
ricorrerà alla Consulta).
Caparini Davide: Salvo per prescrizione nel processo per resistenza a pubblico ufficiale nel processo sui tafferugli con la
polizia durante una perquisizione nella sede leghista di via Bellerio a Milano.
Castelli Roberto: Indagato per abuso d’ufficio patrimoniale per alcune consulenze facili al ministero della Giustizia durante il
secondo governo Berlusconi, s’è salvato grazie al voto del Senato, che nel dicembre 2007 gli ha regalato l’immunità totale per i
suoi presunti reati ministeriali, negando l’autorizzazione a procedere chiesta dal Tribunale dei ministri di Roma. Per gli stessi
fatti la Corte dei Conti l’ha condannato a rimborsare un danno erariale di 98.876,96 euro e gliene ha contestato un altro di circa
400 mila euro.
Maroni Roberto: Condannato definitivamente a 4 mesi e 20 giorni di reclusione per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale,
in relazione ai tafferugli durante la perquisizione della sede leghista di via Bellerio a Milano. Maroni, prima di finire in
CONDANNATI, PRESCRITTI, INDAGATI, IMPUTATI E RINVIATI A GIUDIZIO
Fonte “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez
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ospedale con il naso rotto, avrebbe tentato di mordere la caviglia di un agente di polizia. Di qui la condanna a 8 mesi in primo
grado, poi dimezzata in appello e in Cassazione. Maroni è anche imputato a Verona come ex capo delle camicie verdi, insieme
a una quarantina di dirigenti leghisti, con le accuse di attentato contro la Costituzione e l’integrità dello Stato e creazione di
struttura paramilitare fuorilegge. Ma i primi due reati sono stati ampiamente ridimensionati da una riforma legislativa ad hoc,
varata dal centrodestra nel 2005, allo scadere della penultima legislatura. Resta in piedi solo il terzo.
Stefani Stefano: Indagato a Roma per concorso in truffa ai danni dello Stato e riciclaggio, ha ottenuto la richiesta
d’archiviazione del procedimento perché la Procura non ha potuto usare le intercettazioni indirette che facevano sospettare
qualcosa di poco chiaro nella vicenda dei finanziamenti pubblici al quotidiano «Il Giornale d’Italia». In pratica, come molti
suoi colleghi parlamentari, anche Stefani è un miracolato dalla legge Boato che – prima della sentenza della Consulta del 2007
– rendeva inutilizzabili le intercettazioni in cui compariva la voce di un eletto dal popolo.
Udc-Rosa Bianca (9)
Cesa Lorenzo: Arrestato nel 1993, rinviato a giudizio, condannato in primo grado a 3 anni e 3 mesi per corruzione aggravata
nello scandalo Anas (mazzette per 30 miliardi di lire) e poi salvato da un cavillo insieme al coimputato Prandini (condannato in
primo grado a 6 anni e 4 mesi): nel 2003, la Corte d’appello di Roma si è resa conto che il Tribunale dei ministri che aveva
rinviato a giudizio i protagonisti dello scandalo Anas non poteva svolgere funzione di gup. Così il processo è ritornato al punto
di partenza e tutto è finito in prescrizione, perché gli atti sono stati poi giudicati inutilizzabili. Ma dal 2006 il segretario
dell’Udc è di nuovo indagato per iniziativa dei pm di Catanzaro Luigi De Magistris e Isabella De Angelis, che lo accusano di
truffa per «per avere ottenuto illecita erogazione di circa 5 miliardi di lire» dalla Ue e dalla Regione Calabria. Secondo l’accusa
Cesa, assieme al consigliere di amministrazione Anas Giovanbattista Papello e Fabio Schettini (ex capo della segreteria del
commissario europeo Franco Frattini), avrebbe messo in piedi una società, la Spb Optical Disk Srl, solo per ricevere contributi
comunitari in teoria destinati alla produzione di cd e di altro materiale informatico. Dopo che l’inchiesta viene tolta a De
Magistris, la Procura chiede l’archiviazione della posizione di Cesa e di altri indagati.
Cuffaro Salvatore: Condannato a 5 anni dal Tribunale di Palermo nel gennaio 2008 per favoreggiamento aggravato di alcuni
mafiosi (che avrebbe avvertito di indagini e intercettazioni a loro carico, vanificando il lavoro degli investigatori); indagato per
concorso esterno in associazione mafiosa in un fascicolo pendente presso la Dda di Palermo.
De Mita Ciriaco: Grazie all’amnistia del 1990, avendo lasciato la segreteria Dc nel 1989, s’è salvato dalle conseguenze penali
dei finanziamenti illeciti confessati dal tesoriere del partito, Severino Citaristi. Il quale poi continuò l’attività con il nuovo
segretario Forlani che, per il periodo non più coperto dall’amnistia, è stato condannato insieme a Citaristi per la maxitangente
Enimont. De Mita però fu imputato a Roma per corruzione nel processo sulle tangenti alla Dc per i lavori della centrale Enel di
Gioia Tauro: reato caduto in prescrizione nel 1999. In un alcuni altri processi a Napoli, dov’era imputato per corruzione e
finanziamento illecito, è uscito in parte assolto, in parte prescritto, in parte archiviato. Rimane aperta l’inchiesta a Roma per
corruzione in un filone laterale dello scandalo Parmalat: De Mita, insieme a Calisto Tanzi, al governatore della Liguria Claudio
Burlando (Ds) e all’ex presidente delle Fs Lorenzo Necci (scomparso nel 2006), è accusato per un presunto giro di tangenti
pagate a politici dal gruppo di Collecchio per un progetto (poi tramontato) finalizzato alla costituzione, nel 1995-96, di una
joint venture fra la Cit Viaggi delle Ferrovie dello Stato e la decotta Parmatour. L’ipotesi degli investigatori è che si sia tentato
di scaricare sul partner pubblico i debiti del gruppo turistico della Parmalat. De Mita che pure è amicissimo di Tanzi, si è
sempre proclamato innocente.
Drago Giuseppe: Condannato nel 2003 dal Tribunale di Palermo a 3 anni e 3 mesi per peculato e abuso d’ufficio, poi ridotti in
appello a 3 anni, per avere svuotato nel ’98, allo scadere del suo mandato, la cassa dei fondi riservati del presidente della
Regione, portando via i 268 milioni di lire ivi contenuti. Lo stesso aveva fatto, con 321 milioni 323mila lire, il suo
predecessore Giuseppe Provenzano (Forza Italia, pure lui condannato a 3 anni), che aveva ricoperto l’incarico dal 1996 al ’98.
Mannino Calogero: Arrestato nel febbraio 1995 e tuttoggi imputato in appello per concorso esterno in associazione mafiosa.
Secondo la Procura di Palermo, avrebbe stretto un patto con Cosa nostra per avere voti in cambio di favori. Assolto in primo
grado nel 2001, tre anni dopo viene condannato in appello a 5 anni e 4 mesi. La sentenza viene però annullata, per difetto di
motivazione, dalla Cassazione, che ordina un nuovo processo di appello, tuttora in corso. Nel 2007 la Procura di Marsala ha
chiesto il rinvio a giudizio di Mannino e di altre sedici persone imputate, a vario titolo, di associazione a delinquere,
appropriazione indebita, frode in commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine, falso ideologico e truffa aggravata.
Secondo gli inquirenti Mannino, dominus di fatto dell’azienda vinicola di Pantelleria «Abraxas srl» (di cui il figlio è socio di
maggioranza), insieme ai soci e a Luciano Parrinello (funzionario dell’Istituto della Vite e del Vino di Marsala), avrebbero
messo in commercio come genuini vini doc prodotti in violazione del disciplinare di produzione previsto per il moscato di
Pantelleria.
Naro Giuseppe: Condannato in primo grado a 3 anni e in Cassazione a 6 mesi definitivi di reclusione (erano 3 anni in primo
grado) per abuso d’ufficio nel processo per l’acquisto con denaro pubblico di 462 ingrandimenti fotografici, alla modica cifra
di 800 milioni di lire. Due prescrizioni hanno invece cancellato le accuse mosse contro di lui nell’inchiesta sulla Tangentopoli
messinese (primo grado: condanna a 1 anno e mezzo) e in quella per le spese folli di Taormina Arte (peculato). Assoluzione
piena per un altro abuso d’ufficio che aveva spinto la magistratura ad arrestarlo.
Romano Francesco Saverio: Indagato a Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa con l’accusa di aver
accompagnato il suo leader, Salvatore Cuffaro, a incontrare alcuni esponenti di Cosa nostra, ha ottenuto l’archiviazione nel
CONDANNATI, PRESCRITTI, INDAGATI, IMPUTATI E RINVIATI A GIUDIZIO
Fonte “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez
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2003 per il caso Guttadauro-Cuffaro; ma dall’inizio del 2006 è stato di nuovo inquisito dalla Dda palermitana per concorso
esterno, dopo le rivelazioni del pentito Francesco Campanella a proposito di altri presunti summit con mafiosi.
Tarolli Ivo: Ex vicepresidente dei senatori Udc, legatissimo all’ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio, nel 2005 Tarolli
viene indagato per appropriazione indebita dalla Procura di Milano (inchiesta poi passata per competenza a Lodi) in seguito
alle rivelazioni del banchiere della Bpl Gianpiero Fiorani sulla fallita scalata all’Antonveneta: mentre appoggiava
appassionatamente Fazio e Fiorani nella lobby pro-furbetti del quartierino, avrebbe ricevuto dalla Popolare di Lodi almeno 30
mila euro e altro denaro ancora su un deposito aperto presso la stessa Bpl. “A Ivo Tarolli – dice Fiorani - ho dato un contributo
di 30-40mila euro sotto forma di pagamento di una fattura relativa a una pubblicazione. La fattura è stata annotata dalla Bpl...
Inoltre anche a Tarolli abbiamo fatto passare delle operazioni titoli sicure sul suo conto”. Nel febbraio 2008 la Procura di Lodi
stralcia la posizione di Tarolli dall’indagine in vista dell’archiviazione. Tarolli è capolista dell’Udc per la Camera in Trentino.
Zinzi Domenico: Il 20 novembre 2007, con altri amministratori pubblici, è stato condannato ad Avellino a 3 anni di reclusione
in primo grado per omicidio colposo. L’inchiesta era cominciata dopo che, il 5 maggio 1998 una frana aveva causato la morte
di undici persone nel centro storico di Quindici. Secondo l’accusa, gli amministratori – tutti assessori con deleghe ai Lavori
pubblici o all’Ambiente – non avevano adottato misure idonee per la difesa del suolo e la realizzazione di opere per la
sistemazione idrogeologica della zona.
La Destra (2)
Storace Francesco: Rinviato a giudizio a Roma per concorso in accesso abusivo a sistemi informatici, nel processo sulle
attività di spionaggio messe in moto dal suo staff contro i due concorrenti alle regionali del 2005, Piero Marrazzo del
centrosinistra e Alessandra Mussolini di Alternativa sociale; indagato sempre a Roma dal 2007 per presunte erogazioni
irregolari di fondi alla ricerca scientifica nel 2005, quando era ministro della Salute; indagato, ancora a Roma, per offesa
all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica (per aver attaccato sul suo passato comunista Napolitano, intervenuto a
difendere la senatrice a vita Rita Levi Montalcini, insultata dallo stesso Storace); indagato e prosciolto a Potenza per essere
intervenuto sul presidente dell’Istituto case popolari di Roma, al fine di procurare un appartamento a un’amica, Paola Guerci di
An (quando il presidente dello Iacp replica che prima c’è un altro in attesa, un altro politico ma di Forza Italia, Storace lo
zittisce: «Di Zambelli non me ne frega un amaro cazzo»).
Sabbatani Schiuma Fabio: Imputato con Storace & C. a Roma per accesso abusivo a sistema informatico e violazione della
legge elettorale nello scandalo del Laziogate, cioè per lo spionaggio alle elezioni regionali ai danni di Marrazzo e Mussolini.
Fra le prove a suo carico, un’intercettazione captata dalla Procura di Potenza in cui Sabbatani Schiuma rivela a Salvo Sottile,
allora portavoce di Fini, di essere l’autore dell’incursione informatica al comune di Roma per boicottare la lista di Alternativa
sociale di Alessandra Mussolini, inserendovi firme false per farla bocciare.
Aborto No Grazie (1)
Ferrara Giuliano: Condannato più volte, anche in via definitiva, per aver diffamato magistrati di Palermo e di Milano, è stato
condannato anche in primo grado per diffamazione contro i giornalisti dell’«Unità», definito «giornale tendenzialmente
omicida» (aggiungendo che «Furio Colombo e Antonio Tabucchi sono i mandanti linguistici del mio prossimo omicidio»).
Vanta anche una condanna definitiva in Francia dal Tribunal de Grande Instance di Parigi per contraffazione di opera
d’ingegno e violazione del diritto d’autore ai danni di Antonio Tabucchi. Il fatto risale all’ottobre 2003, quando Tabucchi inviò
un articolo a «Le Monde», ma se lo vide pubblicato, in anteprima e senz’autorizzazione, sul «Foglio» (un correttore di bozze
del quotidiano parigino l’aveva inviato per amicizia a Ferrara, senza prevedere che questi l’avrebbe «rubato» e messo in
pagina). Ferrara deve sborsare 34mila euro in tutto: 10mila di multa allo Stato francese, più 3.000 per aver appellato
temerariamente la condanna di primo grado; 12mila di danni a Tabucchi; 9.000 per finanziare la pubblicazione della sentenza
su «Le Monde», «Le Figaro» e «Libération».
Partito democratico (18)
Benvenuto Romolo: Ex Margherita, condannato in primo grado nel 1999 a 140 mila lire di ammenda per percosse all’ex
convivente. I fatti risalgono alla metà degli anni Novanta. Il legame fra i due si era ormai deteriorato. L’uomo politico pensò
bene di concluderlo a ceffoni. La donna lo denunciò e ne ottenne la condanna. In appello, poi, Benvenuto chiese scusa e risarcì
il danno, ottenendo la rimessione di querela, il «non luogo a procedere» e l’estinzione del reato.
Bubbico Filippo: Ex Ds, rinviato a giudizio e poi assolto in primo grado per abuso d’ufficio nel processo sulla defenestrazione
del direttore generale dell’Asl di Venosa (Potenza); indagato a Catanzaro dal pm Luigi De Magistris per truffa aggravata
all’Unione europea in un’inchiesta su 20 miliardi di lire di fondi comunitari stanziati per un progetto di bachicoltura in
Basilicata mai decollato; indagato ancora a Catanzaro nell’inchiesta «Toghe lucane» del pm De Magistris con le accuse di
CONDANNATI, PRESCRITTI, INDAGATI, IMPUTATI E RINVIATI A GIUDIZIO
Fonte “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez
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associazione per delinquere, abuso e truffa in relazione a diverse operazioni del presunto «comitato d’affari» lucano nella
sanità e nei finanziamenti europei a villaggi turistici in Basilicata.
Carra Enzo: Ex Dc ed ex Margherita, condannato in via definitiva a 1 anno e 4 mesi per false dichiarazioni al pubblico
ministero. Per i giudici, Carra è un falso testimone che, con il suo «comportamento omertoso» e la sua «grave condotta
antigiuridica», ha giurato il falso dinanzi al pool di Milano nel 1993, tentando di «assicurare l’impunità a colpevoli di
corruzione, falso in bilancio e finanziamento illecito» nella maxitangente Enimont.
Castagnetti Pierluigi: Ex Dc ed ex Margherita, ha una prescrizione per corruzione. Il 5 dicembre 2002 il pm di Ancona Paolo
Gubinelli ha chiesto il suo rinvio a giudizio per corruzione, accusandolo di aver ricevuto una tangente di 15 milioni di lire nel
1991-92 dall’imprenditore anconetano Luigi Marrino in cambio del decreto di concessione dell’Istituto vendite giudiziarie.
Secondo l’accusa, Castagnetti – all’epoca capo della segreteria politica del segretario Dc Mino Martinazzoli – avrebbe
accettato quel denaro «per compiere atti contrari ai doveri del suo ufficio rivestito» nell’interesse non solo di Marrino, ma
anche di un monsignore di Reggio Emilia, Pietro Iotti, che aspirava a ottenere una quota dell’Ivg. Ma il 15 aprile 2003 il gup
Sante Bascucci gli concede le attenuanti generiche e dichiara così prescritto il reato.
Cocilovo Luigi: Ex Dc ed ex Margherita, rinviato a giudizio a Palermo per corruzione, viene assolto nel 2002 pur essendo
ritenuto responsabile del reato, cioè di una mazzetta di 350 milioni versatagli da un imprenditore edile del Ragusano,
Domenico Mollica, in cambio della “pace sindacale” nei suoi cantieri. Colpevole, ma assolto: com’è possibile? Semplice. Il
Tribunale e poi la Corte d’appello di Palermo, in base alla cosiddetta legge costituzionale del «giusto processo», sono costretti
a cestinare la confessione dell’imprenditore che l’aveva corrotto: utilizzata per condannare Mollica per aver corrotto Cocilovo,
non può essere usata per condannare Cocilovo per essere stato corrotto da Mollica. Motivo: è stata resa dinanzi al pm, ma non
ripetuta in tribunale, dunque inutilizzabile nei confronti di terze persone. Che però Cocilovo si sia fatto corrompere, i giudici
del Tribunale lo ritengono più che assodato, tant’è che lo definiscono «collettore di tangenti... disposto a concedere favori
sindacali».
Crisafulli Vladimiro: Ex Ds, ha visto finire in archivio l’indagine a suo carico per concorso esterno in associazione mafiosa
alla Procura di Caltanissetta, nata dal del filmato dei carabinieri che lo ritraeva in un hotel di Pergusa mentre abbracciava e
baciava il boss di Enna, Raffaele Bevilacqua, e discuteva con lui di appalti pubblici, assunzioni e favori vari; in un’altra
indagine, aperta per rivelazione di segreti d’ufficio dalla Procura di Messina, la sua posizione è stata stralciata con richiesta di
archiviazione al gip, che non s’è ancora pronunciato.
Cusumano Stefano: Ex Dc, nel 1999 quand’era sottosegretario al Tesoro per l’Udeur nel governo D’Alema, ma non
parlamentare, fu arrestato a Catania per concorso esterno in associazione mafiosa e turbativa d’asta nell’indagine sugli appalti
truccati da 120 miliardi di lire per la costruzione dell’ospedale Garibaldi; il 13 aprile 2007 è stato assolto dall’accusa di mafia,
mentre la turbativa d’asta è caduta in prescrizione.
D’Alema Massimo: Ex Ds, s’è salvato per prescrizione del reato (accertato) di finanziamento illecito nel processo a proposito
di 20 milioni di lire in nero versatigli nel corso di una cena, negli anni 80, dal boss delle cliniche Francesco Cavallari, legato
alla Sacra corona unita; ha poi avuto un’archiviazione a Reggio Emilia per i presunti fondi neri incamerati dal Pci-Pds;
archiviata a Roma anche l’inchiesta per finanziamento illecito nata a Venezia, che lo vedeva indagato con Achille Occhetto e
con Bettino Craxi; a Parma invece, dove Calisto Tanzi sosteneva di averlo finanziato con inserzioni pubblicitarie sulla rivista
della sua fondazione Italianieuropei, D’Alema è rimasto un semplice testimone; infine la Procura di Milano sta ancora
vagliando la sua posizione nell’ambito delle indagini sulla scalata dell’Unipol alla Bnl di Consorte nell’estate del 2005: il gip
Clementina Forleo, che ipotizzava un suo concorso nell’aggiotaggio di Consorte, ha trasmesso gli atti alla Procura, sostenendo
che non è necessario il permesso del Parlamento europeo per usare nei suoi confronti le famose intercettazioni telefoniche.
De Filippo Vito: Ex Margherita, indagato e arrestato nel 2002 nell’inchiesta del pm Woodcock, che chiedeva di condannarlo a
1 anno e 6 mesi per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa d’asta (presunte mazzette pagate
dalla ditta De Sio per vincere appalti da enti come Inail ed Eni-Agip in Val d’Agri), De Filippo viene assolto alla fine del 2004
insieme ad altri politici coinvolti (mentre vengono rinviati a giudizio gli imprenditori presunti corruttori); indagato nel 2004,
sempre a Potenza, per associazione a delinquere di stampo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, corruzione e turbativa
d’asta per presunti rapporti con esponenti della cosche della ’ndrangheta e poi archiviato in fase d’indagine; rinviato a giudizio
e assolto dall’accusa di abuso d’ufficio per uno scandalo della sanità. A quest’ultimo proposito, come per il suo coimputato
Bubbico, il pm chiede la condanna sua (e di altri 10 imputati) a 1 anno e 8 mesi per aver cacciato nel 2001 dalla direzione
generale dell’Asl 1 di Venosa (Potenza) Giuseppe Panio e averlo sostituito a Giancarlo Vainieri, gradito alla giunta e in
particolare ai Ds, sebbene i giudici del lavoro avessero reintegrato al suo posto il dirigente defenestrato. Ma nella tarda serata
del 3 marzo 2008, proprio mentre a Roma i vertici del Pd lo inseriscono nelle liste per le elezioni politiche, il Tribunale assolve
lui e gli altri imputati perché «il fatto non costituisce reato». Forse perché, dopo la controriforma dell’abuso del 1996, il reato
scatta solo se è dimostrato l’interesse patrimoniale di chi fa e di chi riceve il favore e la volontà specifica di agevolare qualcuno
e sfavorire qualcun altro. C’è infine un’indagine sulle pressioni politiche per alcune nomine ai vertici delle aziende ospedaliere
lucane. Il pm Woodcock, nel 2007, chiede al Gip di inoltrare al Parlamento la richiesta di usare le intercettazioni telefoniche
«indirette», in cui alcuni indagati chiacchierano con 9 parlamentari (tra i quali il governatore De Filippo e l’allora ministro
Mastella, che parlano della rimozione del direttore generale dell’ospedale San Carlo di Potenza, Michele Cannizzaro, dopo il
coinvolgimento di quest’ultimo nell’inchiesta «toghe lucane» a Catanzaro). Il gip respinge la richiesta, perché nel frattempo la
Consulta ha demolito la legge Boato, sostenendo che non occorre il permesso delle Camere per usare telefonate in cui compaia
la voce di un parlamentare nei confronti di persone intercettate, ma non indagate. Dunque il pm potrà proseguire il suo lavoro
senza chiedere nulla al Parlamento. In questa indagine, secondo un quotidiano locale della Basilicata, è inquisito anche De
Filippo. Ma questi smentisce e la Procura tace.
CONDANNATI, PRESCRITTI, INDAGATI, IMPUTATI E RINVIATI A GIUDIZIO
Fonte “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez
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Gozi Sandro: Fedelissimo di Romano Prodi, è indagato – secondo «Panorama» – per associazione per delinquere, truffa e
violazione della legge Anselmi sulle logge segrete dalla Procura di Catanzaro, nell’ambito dell’inchiesta «Why Not» sui fondi
pubblici succhiati da consulenze fittizie e società create da politici calabresi (e non) di destra e di sinistra. «Why Not» è una
società di lavoro interinale (appartenente al consorzio Clic) che fa capo al ciellino Antonio Saladino, leader calabrese della
Compagnia delle Opere, che nel 2006 avrebbe promesso e forse anche raccolto voti per il centrosinistra.
Laganà Fortugno Maria Grazia: Ex Margherita, la vedova di Franco Fortugno – il medico e vicepresidente del Consiglio
regionale calabrese assassinato in un agguato mafioso il 16 ottobre 2005 davanti al seggio dove si vota per le primarie
dell’Unione – è indagata in una delle inchieste della Procura di Reggio Calabria sulla malasanità nell’ospedale di Locri, dove il
marito era primario in aspettativa e la signora vicedirettrice sanitaria. Ipotesi di reato: truffa ai danni dello Stato, per presunte
forniture sanitarie irregolari.
Latorre Nicola: Ex Ds, è stato indagato a Potenza per favoreggiamento, poi ha visto la sua posizione finire in archivio:
ascoltando alcune telefonate di un gruppo di uomini d’affari in rapporti con lui e con l’ex presidente del Perugia Calcio,
Luciano Gaucci, i magistrati avevano ipotizzato che fosse stato Latorre ad avvertire l’imprenditore dell’indagine a suo carico.
Altre intercettazioni telefoniche l’hanno portato Latorre a un passo dal finire indagato a Milano per le scalate bancarie dei
furbetti del quartierino. La sua voce è stata infatti registrata più volte, mentre discuteva con il numero uno di Unipol, Giovanni
Consorte, dell’assalto alla Bnl, e addirittura con Stefano Ricucci, impegnato nella scalata al Corriere. Il gip Forleo, quando si è
trattato di trasmettere le conversazioni al Parlamento per ottenere l’autorizzazione al loro utilizzo, ha scritto che almeno otto
telefonate di Latorre (e D’Alema) attestano «i ruoli attivi ricoperti» nella scalata Unipol a Bnl, «contrassegnati all’evidenza da
consapevole contributo causale» all’aggiotaggio addebitato a Consorte. Ora la sua posizione è al vaglio della Procura di
Milano, a cui il gip Forleo ha trasmesso gli atti, dopo che il Senato ha negato l’ok all’uso delle intercettazioni a suo carico.
Lolli Giovanni: Ex Ds, è imputato in udienza preliminare a Bari per favoreggiamento nell’inchiesta sui presunti abusi della
Missione Arcobaleno. Nel 1999 il governo D’Alema lancia l’operazione umanitaria «Arcobaleno» per sostenere i profughi
kosovari fuggiti in Albania durante la guerra civile. Secondo l’accusa, durante e dopo la Missione, la Protezione civile allora
presieduta da Franco Barberi, grazie a una fitta rete di complicità e amicizie con «esponenti apicali della politica», mise in
piedi una «associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la Pubblica amministrazione» (peculato,
concussione, corruzione, abuso d’ufficio) e «ogni altro reato necessario o utile per i perseguimento degli scopi illeciti». In
pratica la magistratura ritiene di aver scoperto enormi ruberie, tangenti e dirottamenti degli ingenti fondi pubblici stanziati per i
profughi, ma in realtà rimasti in Italia. Per questo la Procura barese ha chiesto nel febbraio del 2007 il rinvio a giudizio di 26
persone, a cominciare da Barberi, giù giù fino a Lolli. Nel 1999, quand’era responsabile nazionale Associazionismo e Sport
dei Ds, Lolli avrebbe informato due indagati che il loro telefono era sotto controllo, facendo così saltare gli accertamenti in
corso da parte degli investigatori. Di qui l’accusa di favoreggiamento. L’udienza preliminare è in corso dal 10 maggio 2007. I
reati, a tale distanza dai fatti (l’indagine partì nel gennaio del 2000), rischiano la prescrizione.
Lusetti Renzo: Ex Dc, ex Margherita, già pupillo di De Mita, già assessore a Roma nella giunta Rutelli, in quest’ultima veste
nel 2001 è stato condannato dalla Corte dei conti a risarcire il Comune di Roma oltre 2 miliardi di lire per consulenze
ingiustificate. In appello l’importo è stato ridotto di un quinto.
Margiotta Salvatore: Ex Margherita, è indagato a Potenza per falso ideologico e a Catanzaro, secondo l’Ansa, per abuso
d’ufficio. La prima inchiesta è condotta dal pm Henry John Woodcock, che nel luglio del 2006 ha proposto al gip Alberto
Iannuzzi di chiedere alla Camera l’autorizzazione a utilizzare conversazioni telefoniche in cui compare anche la voce di
Margiotta. Il caso – dov’è indagata anche la signora Margiotta, cioè il capo della Mobile di Potenza, Luisa Fasano, per abuso
d’ufficio – nasce dalle indagini che il 6 maggio 2006 portarono all’arresto del faccendiere Massimo Pizza, accusato di aver
messo in piedi un’organizzazione specializzata in grosse truffe ai danni di imprenditori. Dalle intercettazioni telefoniche saltò
fuori che Fasano e Margiotta parlavano di una contravvenzione per eccesso di velocità fatta all’autista del deputato e, secondo
l’accusa, si interessavano per farla annullare. Margiotta avrebbe addirittura stilato una dichiarazione ufficiale, su carta intestata
della Camera dei Deputati, per attestare che il suo autista correva perché lui doveva assolutamente arrivare in tempo a una
riunione con un importante ministro della Margherita. Di qui l’accusa di falso ideologico. Ma dalle conversazioni della Fasano
– sia con il marito, sia con altre persone – emergerebbe anche una fitta rete di rapporti con uomini politici (soprattutto del
centrosinistra), amministratori locali, alti magistrati di Potenza (in particolare il sostituto procuratore generale Gaetano
Bonomi) e uomini delle forze dell’ordine, finalizzati a interessi personali e di carriera. Di qui l’ipotesi di peculato e rivelazione
di segreto d’ufficio. L’inchiesta di Catanzaro, che riguarda anche i coniugi Margiotta, è quella denominata «Toghe lucane» e
condotta dal pm Luigi De Magistris: l’episodio per cui sarebbe indagato Margiotta per abuso d’ufficio è il suo presunto ruolo
nella nomina di Michele Cannizzaro (marito della pm potentina Felicia Genovese, indagata e trasferita a Roma) a direttore
generale dell’ospedale San Carlo di Potenza. Nella stessa inchiesta è indagata certamente per abuso d’ufficio anche la moglie
Luisa Fasano, che il 7 giugno 2007 ha subito anche una perquisizione a casa e in ufficio: in quel momento si è appreso che è
accusata di aver «influenzato» – dalla postazione privilegiata di capo della Mobile di Potenza – varie indagini aperte dalla
Procura, «insabbiandone» alcune, ostacolando l’attività di magistrati e investigatori, operando per «non garantire il genuino
andamento dei procedimenti», cercando di «influire sul loro corretto andamento», «insabbiandone» alcuni e favorendo «il
ruolo politico del marito» deputato. Letta la notizia sull’Ansa, Margiotta ha smentito di essere sotto inchiesta («non mi risulta
essere indagato e comunque che non ho ricevuto alcun avviso di garanzia»), confermando che invece lo è la sua signora.
Papania Antonio: Ex Margherita, il 24 gennaio 2002 ha patteggiato davanti al gip di Palermo una pena di 2 mesi e 20 giorni
di reclusione per abuso d’ufficio. La vicenda risale al 1998. Papania, all’epoca assessore regionale al Lavoro, venne coinvolto
in un’inchiesta condotta dalla Procura di Palermo su una compravendita di posti di lavoro. Secondo i magistrati, alcuni
esponenti di un sindacato, il Failea, avevano promesso assunzioni a quindici ex detenuti in cerca di lavoro in cambio di somme
CONDANNATI, PRESCRITTI, INDAGATI, IMPUTATI E RINVIATI A GIUDIZIO
Fonte “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez
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di denaro che arrivavano fino a 3 milioni di lire. Per le assunzioni i sindacalisti si sarebbero rivolti a pubblici ufficiali e politici.
A Papania, che aveva dato lavoro a disoccupati privi dei titoli richiesti dalla legge, i pm avevano contestato il concorso esterno
in associazione a delinquere e l’abuso d’ufficio. La prima accusa è stata però archiviata dal gip. Secondo gli investigatori,
Papania era stato contattato dall’organizzazione, guidata da Francesco Paolo Alaimo, arrestato, per ottenere l’inserimento dei
disoccupati. In un’intercettazione ambientale Alaimo parlava con un altro indagato di una percentuale del 3 per cento da pagare
a Papania solo quando fosse riuscito «a far traghettare i soldi gestiti dalla Regione a un’associazione costituita appositamente
suggerita dal politico». Secondo Papania però non vi fu mai nessuna promessa di tangente. L’indagine ha riguardato piani di
inserimento professionale, cantieri di lavoro, lavoratori socialmente utili, precari tante volte scesi in piazza per sollecitare
assunzioni, scatenando proteste con incidenti.
Rigoni Andrea: Ex Margherita, è stato condannato a 8 mesi di reclusione in primo grado per un abuso edilizio sul monte di
Porto Azzurro, all’isola d’Elba, insieme alla madre, alla sorella e al direttore dei lavori. In appello, poi, si è salvato grazie alla
prescrizione del reato.
Vitrano Gaspare: Ex Margherita, è stato condannato dalla Corte d’appello di Palermo a 9 mesi di reclusione per falso in atto
pubblico e imputato in Tribunale per abuso d’ufficio. Secondo l’accusa, per sanare una irregolarità che lo avrebbe fatto
decadere da deputato regionale della Sicilia per aver presentato in ritardo la domanda di aspettativa, avrebbe falsificato i
registri di presenza nel suo ufficio di dipendente dell’ente Regione, con la complicità di altri due funzionari.
Italia dei Valori (0)
Sinistra Arcobaleno (3)
Caruso Francesco (Prc): Alcune condanne, arresti e processi per manifestazioni, «espropri proletari» e altre iniziative
«antagoniste». Caruso viene arrestato a Cosenza nel novembre 2003 insieme a una ventina di compagni per reati politici
gravissimi (che paiono francamente eccessivi), come l’associazione eversiva finalizzata alla sovversione dell’ordine
democratico ed economico del paese, per il ruolo avuto durante le manifestazioni «no global» di Napoli nel 2000 e durante il
G8 di Genova nel 2001 alla guida della «Rete Meridionale del Sud Ribelle». Il Tribunale del Riesame annulla poi quelle
ordinanze, ma nel luglio 2004 Caruso viene rinviato a giudizio dinanzi alla Corte d’assise di Cosenza per associazione
sovversiva, cospirazione politica e attentato agli organi costituzionali dello Stato. Nel gennaio del 2008, l’accusa ha chiesto di
condannarlo a 6 anni e l’Avvocatura dello Stato ha avanzato una richiesta di 5 milioni di euro per «danni all’immagine dello
Stato italiano». Caruso è anche imputato ad Acerra per estorsione aggravata per aver organizzato un’azione dimostrativa in un
supermercato, bloccando le casse e ottenendo dalla direzione un quintale di pasta da distribuire gratis alla povera gente. Nel
1996 un giovanissimo Caruso e altre sei persone si oppongono allo sgombero della sala studio universitaria di Bologna in via
Zamboni 36: per questo, nel 2003, Francesco viene condannato a 10 mesi per aggressione a un poliziotto e interruzione di
pubblico servizio a 10 mesi, ma poi in appello il reato cade in prescrizione, grazie alla concessione delle attenuanti generiche.
Ancora sotto processo per gli scontri di piazza del 17 marzo 2001, nel 2007 è stato condannato a 3 anni e 4 mesi per
un’irruzione con un centinaio di manifestanti no global all’Ipercoop di Afragola. In tutti i procedimenti penali a suo carico, non
si è mai avvalso dell’immunità parlamentare.
Farina Daniele (Prc): Più volte arrestato e fermato per reati legati alla sua attività politica nel Leoncavallo. È stato condannato
definitivamente tre volte. La prima condanna, del 1989, è a 1 anno e 6 mesi per fabbricazione, detenzione e porto abusivo di
ordigni esplosivi, resistenza a pubblico ufficiale (manifestazione antifascista dei collettivi universitari – a Milano nel 1985;
scontri davanti alla centrale nucleare di Montalto di Castro nel 1986): tutti reati poi coperti da amnistia. La seconda, del 1998, a
10 mesi per lesioni personali gravi (scontri tra servizi d’ordine sindacale e Leoncavallo-Milano 1991). La terza, del 2001, per
inosservanza degli ordini dell’autorità, cioè delle ordinanze di Marco Formentini, sindaco di Milano, sui concerti al
Leoncavallo nei primi anni Novanta. Appena eletto, la Camera l’ha subito sistemato come vicepresidente unico della
commissione Giustizia della Camera. Ora è ricandidato con l’Arcobaleno.
Pecoraro Scanio Alfonso (Verdi): Ministro dell’Ambiente e leader dei Verdi, è indagato per associazione per delinquere e
corruzione dinanzi alla Procura di Roma, che nel marzo del 2008 ha ereditato il fascicolo per competenza dal pm potentino
Henry John Woodcock. Probabile che il fascicolo passi al Tribunale dei ministri, competente sui reati ministeriali. L’ipotesi
d’accusa, emersa da intercettazioni avviate nell’inchiesta su Corona-Vallettopoli e approfondita dai Carabinieri del Noe
(diretto dal celebre Capitano “Ultimo”), è che il ministro si sia fatto pagare vacanze all’estero, viaggi in aereo e in elicottero,
soggiorni in hotel di extralusso (per esempio il Town House di piazza Duomo a Milano, 7 stelle), telefonini e altri regali da
alcuni imprenditori interessati ad appalti per lo smaltimento di rifiuti della Campania, a bonificare alcune aree inquinate della
Basilicata e a ottenere incarichi per organizzare le trasferte del Ministero. L’agenzia turistica Visetur avrebbe saldato il conto
del soggiorno natalizio di Pecoraro al Town House, mentre il fratello avvocato del titolare veniva inserito fra i consulenti del
Ministero e la ditta otteneva l’appalto per occuparsi di alcune trasferte ministeriali. Pecoraro s’è proclamato innocente e ha
annunciato la rinuncia a ogni tipo di immunità. Anche suo fratello Marco, senatore uscente dei Verdi (non ricandidato), è
indagato con le stesse ipotesi d’accusa.
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Fonte “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez
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Partito Socialista (3)
Craxi Vittorio detto Bobo: Condannato nel 1999 dal Tribunale di Brescia per diffamazione aggravata ai danni del procuratore
generale di Milano, Francesco Saverio Borrelli, a 1 mese di reclusione e 25 milioni di lire tra riparazione pecuniaria e
risarcimento del danno, si è salvato in appello grazie alla prescrizione. In un’intervista del 18 febbraio 1996 al «Corriere della
Sera», aveva affermato: «Ricordo bene quando, nel 1990, Borrelli bussò alla porta di Pillitteri perché lo aiutasse a diventare
procuratore capo di Milano». Una menzogna assoluta, riconosciuta come «diffamatoria e lesiva dell’onore e della reputazione
di indipendenza» di Borrelli anche dalla Corte d’appello di Brescia che, pur applicando la prescrizione, ha confermato la
condanna ai risarcimenti e al pagamento delle spese legali, con una sentenza divenuta definitiva nell’ottobre del 2007 per
mancanza di ricorso in Cassazione da parte di Craxi junior. Il quale, divenuto sottosegretario, non ha mai pagato una lira né un
euro, infischiandosene della sentenza.
De Michelis Gianni: Ha patteggiato due condanne, rispettivamente 1 anno e 6 mesi per corruzione e 6 mesi per finanziamento
illecito, per le tangenti sugli appalti delle autostrade del Veneto e per la sua parte della maxitangente Enimont. Rubava per il
partito? No, per sé, come ha voluto mettere nero su bianco il Tribunale di Venezia, per tagliar corto con le solite favole sui
«costi della politica» e magari «della democrazia». De Michelis prendeva tangenti «per alimentare il suo principesco stile di
vita sia pubblico sia privato».
Ricca Luigi Sergio: Ex presidente socialista della Provincia di Torino, nel giugno 1995 viene indagato per corruzione e si
salva dall’arresto solo perché è convalescente dopo un grave incidente d’auto: interrogato in Procura, confessa di aver diviso
con Giusy La Ganga una tangente di 120 milioni di lire versatagli da Lorenzo Silva, agente dell’Ina-Assitalia, per ottenere il
rinnovo dei contratti assicurativi degli stabili della Provincia. “Misi 60 milioni in una busta – racconta - e li consegnai a La
Ganga nella sede del Psi torinese: fu proprio La Ganga a indicarmi il cassetto dove depositare il plico. Altri 40 milioni sono
andati all’ex assessore Ivan Grotto”. Grotto, arrestato come La Ganga, racconta pure che la giunta provinciale organizzò una
colletta per aiutarlo a pagare 10 milioni di risarcimento danni alla stessa provincia a cui era stato condannato in seguito a un
patteggiamento per truffa: Ricca fu il primo a mettere mano al portafogli, sborsando un milione. Ricca ha patteggiato la pena
per finanziamento illecito e ora è candidato con il PS di Boselli.

Anonimo ha detto...

quindi votate in massa di pietro

Anonimo ha detto...

Testo del regolamento in materia di pubblicazione e diffusione dei sondaggi sui mezzi di comunicazione di massa coordinato con le modifiche apportate dalla delibera n. 237/03/CSP dell’11 novembre 2003



L'AUTORITÀ

NELLA seduta della Commissione per i servizi e i prodotti del 25 luglio 2002;

VISTA la legge 31 luglio 1997, n. 249, Istituzione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo, e in particolare l'articolo 1, comma 6, lettera b), n. 12, che attribuisce alla Commissione per i servizi e i prodotti il compito di emanare un regolamento che detti i criteri per la pubblicazione e la diffusione dei sondaggi sui mezzi di comunicazione di massa e l’articolo 1, commi 29, 30, 31;

VISTA la legge 22 febbraio 2000, n.28, Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica;

VISTA la propria Delibera n. 16/02/CSP, Consultazione pubblica in materia di pubblicazione e diffusione dei sondaggi sui mezzi di comunicazione di massa, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 38 del 22 gennaio 2002;

VISTI i risultati della citata consultazione pubblica;

UDITA la relazione del Commissario dott. Giuseppe Sangiorgi, ai sensi dell’articolo 32 del Regolamento concernente l’organizzazione ed il funzionamento dell’Autorità;

DELIBERA

Articolo 1

1.

L’Autorità adotta, ai sensi dell'articolo 1, comma 6, lett. b), n. 12, della legge 31 luglio 1997, n. 249, il seguente regolamento in materia di pubblicazione e diffusione dei sondaggi sui mezzi di comunicazione di massa.
2. Il testo del regolamento di cui al comma 1 è riportato all'allegato A alla presente delibera e ne costituisce parte integrante e sostanziale.

La presente delibera è pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana ed entra in vigore il sessantesimo giorno dalla sua pubblicazione.

La presente delibera è pubblicata nel bollettino ufficiale dell’Autorità ed è resa disponibile nel sito web dell’Autorità: www.agcom.it.

Napoli, 25 luglio 2002

Il Commissario relatore


Il Presidente

Giuseppe Sangiorgi


Enzo Cheli

Il Segretario della Commissione




Pierluigi Mazzella






Allegato A
alla delibera n. 153/02/CSP del 25 luglio 2002
Regolamento in materia di pubblicazione e diffusione dei sondaggi sui mezzi di comunicazione di massa


Articolo 1
Definizioni

Ai fini del presente regolamento si intende per:

1.

"sondaggio": ogni rilevazione di opinioni, comportamenti, giudizi (oh oh), atteggiamenti, previsioni (oh oh), atti e fatti effettuata con metodo campionario, probabilistico o non probabilistico, che consente di generalizzare i risultati al collettivo di riferimento (oh oh); il metodo di individuazione delle unità che fanno parte del campione e la estensione dei risultati al collettivo rispettano i criteri statistici definiti dai codici di autoregolamentazione adottati dalle associazioni professionali maggiormente rappresentative sul piano nazionale e internazionale;
....... CONTINUA...

STO COSO MI SA CHE CADE A FAGIUOLO...

SE NE VOLTE SAPERE DI PIU' CLICCATE SU
http:/www.agcom.it/provv/d_153_02_CSP.htm

Anonimo ha detto...

stanotte ce stato movimento in via verdi, ..... quando si sono allontanati ho visto cosa avevano fatto al portone dello studio di sulsenti.
l'ex onorevole non sa cosa fare per innervosire l'avversario (che è convinto che sia il solo, mentre ne ha altri 80 ... poverino)
l'unico che sia nervoso è lui che ha già perso le elezioni ( in tutti i sensi) prima ancora di votare.
EX ONOREVOLE ODORA IL PROFUMO DI CASA ... ANZI DI PRONTO SOCCORSO

Anonimo ha detto...

le uniche rivelazioni di questi comizi sono stati i giovani: gianluca floridia (il migliore), paolo colombo, ennio ammatuna, gianni scala, tutto il resto è vecchio, scontato, banale, superfluo, fastidioso e defatigante...

Anonimo ha detto...

1) Cosa è successo in Via Verdi?

2) Sai che è calunnia riferirsi a persone così a caso?

3) Sarai denunciato alla polizia postale

Così tu fai politica?

Ricordo ancora quando lo sgriccio andò in fiamme che Slsenti disse che era scoppiata ACCIDENTALMENTE la bolbola...ahaha!

Prima accetti bustarelle e poi ovviamente devi stare attento a come parli!

Anonimo ha detto...

bombola...no bolbola!

Anonimo ha detto...

Elezioni Politiche del 13-14 aprile 2008
Indice
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AFFLUENZA ALLE URNE/VOTANTI
Affluenza alle varie ore
TUTTE LE ELEZIONI TUTTI I DATI IN DIRETTA
Totale ITALIA
SENATO CAMERA Totale ESTERO
SENATO CAMERA Riepilogo seggi ITALIA + ESTERO
SENATO CAMERA Regioni/Circoscrizioni, Province e Comuni (ITALIA)
SENATO CAMERA Ripartizioni e Stati (ESTERO)
SENATO CAMERA Sezioni ancora aperte SENATO E CAMERA Ultimi aggiornamenti SENATO E CAMERA CANDIDATI ELETTI
Elenco dei Candidati eletti per regione / circoscrizione / ripartizione
SENATO CAMERA LISTE
Liste e Candidati ITALIA
SENATO CAMERA Liste e Candidati ESTERO
SENATO CAMERA DOCUMENTI
Informazioni per la consultazione dei dati
Informazioni per Elezioni Politiche
Leggi elettorali ed istruzioni per gli uffici elettorali di sezione
Istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali di sezione (file .pdf)
Decreto-legge 15 febbraio 2008 n. 24 convertito con modificazioni dalla legge n. 30/08 (file .pdf)
Le leggi elettorali (file .pdf)




NOTA:
Successivamente alla stampa della pubblicazione sulle leggi elettorali, gli articoli 31, comma 2, primo periodo, 58, secondo comma, primo periodo, e 69 e la tabella A-bis (parte interna della scheda di votazione) del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei Deputati, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, nonché gli articoli 11, comma 3, secondo periodo, e 14 e la tabella A (parte interna della scheda di votazione) del testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione del Senato della Repubblica, di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, sono stati modificati rispettivamente dall'art. 1 e dall'art. 2 del decreto-legge 8 marzo 2006, n. 75, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 marzo 2006, n. 121
Tali modifiche sono riportate nella pubblicazione recante "Istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali di sezione."


Pagine realizzate a cura della Direzione Centrale dei Servizi Elettorali
Ufficio III - Servizi Informatici Elettorali

Anonimo ha detto...

Elezioni del 13 - 14 aprile 2008
Affluenza alle urne
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Avvertenze : L'affluenza alle urne per il Senato della Repubblica e, per l' estero, anche per la Camera dei deputati, verra' effettuata solo a chiusura delle operazioni di voto (Lunedi' ore 15).

Cliccare sulla descrizione elezione o livello di riepilogo per accedere al dettaglio



Camera dei Deputati Enti Domenica Lunedi'

ore 12,00 ore 19,00 ore 22,00 ore 15,00
% Prec. % Prec. % Prec. % Prec.
Italia definitivo 16,356 17,633 - - - - - -
Estero - -
Italia + Definitivo Estero - -

Senato della Repubblica Enti Lunedi'

ore 15,00
% Prec.
Italia - -
Estero - -
Italia + Definitivo Estero - -

Amministrative Enti Domenica Lunedi'

ore 12,00 ore 19,00 ore 22,00 ore 15,00
% Prec. % Prec. % Prec. % Prec.
Provinciali definitivo 14,286 11,309 - - - - - -
Comunali definitivo 15,564 15,331 - - - - - -





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Ufficio III - Servizi Informatici Elettorali

Anonimo ha detto...

buonasera signori

Anonimo ha detto...

Auguri ai nostri candidati locali

Anonimo ha detto...

sapete qualcosa sui risultati elettorali?

Anonimo ha detto...

quali sono le percentuali di pozzallo e della nostra provincia?

Anonimo ha detto...

Elezioni Amministrative 2008

Dopo l'entrata in campo di Walter Veltroni come candidato premier alle prossime elezioni politiche, e la sua dimissione da sindaco di Roma, si sono candidati alla vacante poltrona di sindaco i seguenti candidati. In particolare si fronteggeranno Rutelli e Alemanno, gia' candidato del centro destra nel 2006, e quest'anno ripropone la sua volonta' di partecipare alla grande sfida nelle comunali di Roma.






Francesco Rutelli sostenuto da PD e Sinistra Arcobaleno, Italia dei Valori e Unione Consumatori









Elenco dei candidati per l'Italia dei Valori>>




Alemanno sostenuto dal Popolo delle Liberta'





Storace sostenuto da La Destra





Ciocchetti sostenuto dall'UDC





Grillini sostenuto dal partito Socialista





Baccini sostenuto dalla Rosa Bianca





Vedi chi sara' candidato per le elezioni Provinciali di Roma>>





Amministrative 2006 a Roma si e' votato il 28 maggio e 11 giugno

Il voto per le elezioni amministrative fissato per il 28 maggio ha visto la vittoria come sindaco di Roma VELTRONI che ha sconfitto ALEMANNO candidato del Centro Destra..







Candidati Voti % Partiti Voti % Seggi
Walter Veltroni
921.491 61,4 L'Ulivo
Civica Veltroni
Rifondazione Comunista
Verdi
Moderati
Di Pietro Italia dei Valori
La Rosa nel pugno
Comunisti italiani
Roma Arcobaleno
Lista Consumatori
Consumatori Uniti
Socialdemocrazia

438.377
79.744
70.586
61.776
56.883
29.599
25.398
19.711
8.446
2.004
1.956
1.166

33,8
6,2
5,4
4,8
4,4
2,3
2,0
1,5
0,6
0,2
0,1
0,1

23
4
3
3
2
1
1
1
-
-
-
-


Giovanni Alemanno
556.176 37,1 Alleanza Nazionale
Forza Italia
Udc
Amore per Roma
Az.Sociale Mussolini
Dem.Cr.Per Autonomie
Nuovo Psi
Forza Roma
Partito Repubblicano Italiano
Avanti Lazio
Mida
Pensioni Case Lavoro
Nuova Generazione
P. Real Democratico

252.106
131.088
56.440
10.081
7.600
7.224
5.325
3.420
2.204
1.311
840
689
632
531

19,5
10,1
4,4
0,8
0,6
0,6
0,4
0,3
0,2
0,1
0,1
-
-
-

13
6
2
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-


Rita Casillo
5.826 0,4 Iniziativa Comunista

5.206

0,4

-


Luca Romagnoli
4.020 0,3 Fiamma Tricolore

3.768

0,3

-


David Gramiccioli
3.491 0,2 Mov.Pop.Delfino

3.057

0,2

-


Alessandra Sarti Magi
2.635 0,2 Frontenaz-Forzanuova

2.545

0,2

-


Valentina Valenti
2.573 0,2 Terzo Polo

2.567

0,2

-


Roberto De Santis
1.060 0,1 Ecologisti

922

0,1

-


Umberto Nardinocchi
1.027 0,1 Democrazia Attiva

944

0,1

-


Marina Larena
691 - Part.Umanista

620

-

-


Stefano Fuccelli
559 - P.Animalista Europeo

540

-

-


Maurizio Giorgetti
346 - Sogno Italiano

294

-

-

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Ipazia ha detto...

La politica tace, o meglio tacciono i suoi ed è finalmente pace, sia pur fittizia. Gli intrighi continuano, gli accordi si stringono e tutto il rincorrersi di patti solenni, di parole d’onore, di indissolubilità dei contigui evaporeranno in poche ore.
Godiamoci il silenzio di adesso che sembra lo stesso che ci oppongono quando si ha bisogno.
Facciamoci ingannare ancora una volta, o diamolo a vedere; così che la festa riprenda proprio là dove sembrava interrotta; esattamente nel punto in cui non si è mai veramente fermata e, di certo, non per cambiare.
Un cambiare di targhette, un titolo avanti al nome e tutto riprende com’era nella penombra; con i veri potenti che ossequiano per finta ed il potere, quello vero, che non cambia di mano.
Ma è pace, finché il cialtrone tace.

Anonimo ha detto...

l'ora della verità....

Anonimo ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=14J_5cyeiNw&feature=related

Anonimo ha detto...

Chi è don Raffaele Lombardo?
Pubblicato su Popolo della libertà, mpa by apoliticononprofessionista su Marzo 19th, 2008

“L’acqua lo bagna e il vento lo asciuga”. Don Raffaele Lombardo è così come lo descrive questo detto siciliano, d’acciaio.

La sua scuola politica è la stessa di Salvatore Vasa Vasa Cuffaro: quella di Calogero Antonio detto Lillo Mannino ex ministro Dc, prima condannato, poi assolto in appello dall’accusa di concorso in associazione mafiosa e quindi tornato in politica con l’Udc.

Con il senatore di Sciacca don Raffaele ha vissuto i rampanti anni ’80 e i terribili anni ’90, ma anche nei momenti più difficili non si è mai scomposto. Non lo ha fatto nel 1992, quando era assessore agli Enti Locali della Regione Sicilia e i carabinieri gli piombarono a casa per un concorso che si presumeva truccato: condannato in primo grado e assolto in appello.

Rimase impassibile nel 1994, quando era accusato, assieme ministro della Difesa Salvo Andò, Nicolosi e Drago di aver avvantaggiato l’ex Presidente dell’Inter Pellegrini in un appalto per la fornitura dei pasti in un ospedale di Catania. Pellegrini patteggia, mentre le tangenti diventano regali e le ultime accuse cadono in prescrizione dopo un po’.

Anni difficilissimi che lo hanno costretto a star lontano dalla politica, ma gli son scivolati via assieme a qualche capello e poco più.

Don Raffaele si rialza, entra nell’Udc con il suo amico Cuffaro, fa per il partito di Casini il Deputato europeo e il vicesindaco di Catania.

Poi decide che è arrivato il momento di mettersi in proprio. Nel 2005 fonda l’Mpa, il Movimento per le Autonomie.

Da allora ad oggi in Sicilia ha schierato un esercito: 800 consiglieri comunali, 40 presidenti di consigli comunali, 50 sindaci, 3 assessori regionali e i 10 deputati siciliani. Un consenso che cresce con gli incarichi negli enti pubblici e nelle società partecipate.

Alla Asl di Enna c’è suo cognato, Francesco Jodica, suoi anche un direttore amministrativo dell’ospedale Canizzaro, un direttore sanitario dell’ospedale Garibaldi e un direttore generale dell’ospedale di Caltagirone.

Un suo uomo di fiducia è a capo Sac, la società che gestisce l’aeroporto di Fontanarossa di Catania e che sta partecipando, con il magnate della stampa locale catanese Mario Ciancio Sanfilippo, alla costruzione dell’aereoporto di Comiso. Oltre a controllare gran parte della carta stampata e dell’informazione locale Ciancio è anche socio di un’importante iniziativa immobiliare con Ennio Virlinzi, a sua volta sponsor di don Raffaele, e il cerchio si chiude.

Al Comune di Catania, forte del 20% dei consensi ottenuti grazie a un gioco di 4 liste collegate, negli ultimi tre anni ha comandato molto più lui di Scapagnini, il sindaco dimissionario meglio conosciuto come ex medico personale di Berlusconi. Proprio a Catania il capo del personale, l’ingegnere capo e il ragioniere regionale lavorano sia per la Provincia che per il Comune, grazie a incarichi e consulenze.

In totale la Provincia ne avrebbe erogate a circa 300 persone, a cui si aggiungono i 760 dipendenti della Provincia e i 500 dipendenti della Publiservizi, società controllata della Provincia di Catania.

Dopo il patto con Berlusconi don Raffaele si è sguinzagliato anche in altre regioni, alla ricerca dei ceppaloni dispersi, degli ex, dei transfughi. Tanti li ha convinti, come l’ex ministro Scotti e tanti ne potrà convincere dopo, da governatore della Sicilia e una volta ottenuto il 2% delle preferenze alla Camera, soglia che permetterà a don Raffaele di portare alla Camera altri suoi uomini e continuare a macinare, a macinare, a macinare.

Silvio Berlusconi con Lombardo crede di aver risolto nella maniera meno dolorosa la questione Casini. Forse non sa i casini che gli potrebbe combinare don Raffaele dopo, una volta al potere.

(fonti: laRepubblica, L’Espresso, Dagospia)

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http://www.youtube.com/watch?v=u_4qn3i6xeg&eurl=http://erezionipolitiche2008.wordpress.com/

Anonimo ha detto...

ho aggiornato Encarta ed ho trovato qualcosa di interessante sul Calamaro Gigante
http://seawifs.gsfc.nasa.gov/squid.html

Anonimo ha detto...

onervole ammatuna prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

Anonimo ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=NZz8T2V_ZXQ