
“I gestori dei locali notturni si impegnano a collaborare, a loro spese, per la pulizia nei luoghi più affollati della città, di assumere figure professionali che abbiano il compito di raccogliere bottiglie e bicchieri per mantenere pulite le strade”. Non lasciava a molti aditi l’ordinanza che il sindaco Peppe Sulsenti firmò l’anno scorso, ad un mese esatto della sua elezione, sui comportamenti che i gestori di pubs e locali notturni dovevano ossequiosamente rispettare per far trascorrere a turisti e cittadini pozzallese un’estate serena.
Di quella norma (ancora vigente), però, non v’è traccia, in particolar modo, durante i fine settimana della “movida” rivierasca, dove il divertimento impera al pari dell’ineducazione di molte persone, le quali se ne infischiano altamente di tenere puliti piazza e la spiaggia attigua di Pietrenere. Le figure professionali pagate per raccogliere bottiglie e bicchieri?
Alzi la mano che ne abbia visto almeno uno. La controprova? I cassonetti stracolmi e successivamente svuotati, alle prime luci dell’alba, dagli operatori ecologici della ditta Busso, gli unici che ripuliscono sia la piazza delle Rimembranze sia la piazzetta della Madonnina, epicentro della “movida” pozzallese. Per le strade cittadine, poi, lungo tutta la notte del venerdì e del sabato, è un continuo imbattersi in bottiglie, lattine, sparse non solo per il centro cittadino ma anche in quella che dovrebbe essere una “zona off-limits” ai tanti ragazzi, ovvero la spiaggia di Pietrenere, dove si può fare una “sbronza” lontano da occhi indiscreti e, in particolar modo, lontano dai controlli dei Carabinieri.
Le forze dell’ordine, è necessario dirlo, fanno il proprio dovere, con posti di blocco lungo tutto il tratto che porta da corso Vittorio Veneto fino alla conclusione del lungomare Pietrenere. Nel giro notturno di sabato e domenica scorsa, per esempio, abbiamo incrociato due volte i carabinieri e una sola volta una pattuglia di polizia. E se per strada, il problema non sussiste, l’unica voce che “stona” nel coro della “movida” pozzallese resta la spiaggia “Pietrenere”. Qualcosa è stata fatta (poco a dire il vero), di fronte ad una massa abnorme di giovani che si riversano sull’arenile attiguo alla Chiesa di Portosalvo. Pare che girino anche dei poliziotti in borghese ma, dopo l’una di notte, sulla spiaggia, regna l’anarchia.
Altro problema che, finora, non è stato attenzionato né dall’attuale amministrazione né dai gestori dei pubs riguarda la cosiddetta “norma anti-vetro” che vige in molte altra città. A differenza di Pozzallo, dove non esiste alcuna regolamentazione a proposito.
La norma “anti-vetro”, che vieta l’uso di bottigliette di vetro, oltre alle varie lattine, non piace ai gestori dei locali. Molti esercenti sono convinti che, per i giovani, è molto più “figo” andare in giro con la bottiglia piuttosto che tenere un bicchiere di plastica in mano: per i gestori dei locali, difatti, sarebbe un perdita economica di tutto rilievo. Qualche giovane dà la sua spiegazione: "La birra dentro la plastica non è birra"!. Come dargli torto? Il tutto, però, contrasta con quanto è successo lo scorso 20 luglio, dove un gruppo di balordi (erano in tredici) hanno preso di mira un giovane coetaneo pestandolo di botte.
Le conseguenze per il giovane, “vittima” dell’agguato, sono state alquanto funeste: quattro punti di sutura sotto l’arcata sopraccigliare. La giovane vittima, bisogna dirlo, è stata fortunata, visto anche che, molti dei suoi aggressori (hanno raccontato le forze dell’ordine) erano ebbri e quasi tutti, in mano, tenevano una bottiglia di vetro. Poteva “scapparci” il morto e, forse, si deve arrivare a questa ultima ipotesi prima che qualcuno prenda dei seri provvedimenti.
Da palazzo La Pira, anche quest’anno, comunque, non è stato preso alcun provvedimento in merito alla norma “anti-vetro”. Ed agosto, il mese dove si registrano le maggiori presenze, e dietro l’angolo.